Bruciano pneumatici usati Allarme in tutta la Piana

Montecorvino Pugliano, il rogo si è sviluppato in un terreno incolto a Pagliarone L’alta colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza: si sospetta il dolo

MONTECORVINO PUGLIANO. Brucia un ammasso di copertoni usurati, si alza una nube nera e scatta l’allarme in tutta la Piana del Sele. Decine sono state ieri le chiamate ai vigili del fuoco per l’incendio scoppiato intorno alle 13 in via Vincenzo Bellini, a poche centinaia di metri dallo svincolo A3, a Pagliarone di Montecorvino Pugliano. Dopo l’allarme le forze dell’ordine sono risalite al punto del rogo che ha sprigionato un fumo nero visibile in tutta la Piana. Era in un terreno alle spalle di alcuni opifici che sorgono lungo la Provinciale che collega l’autostrada all’abitato della frazione San Vito. Almeno per mezz’ora, nel tratto viario vicino al rogo, c’è stato il caos. Si sono formati rallentamenti dovuti anche al transito di molti mezzi pesanti.
La colonna di fumo, molto alta e visibile a chilometri di distanza, spesso cambiava direzione in base al vento. Benché molto alta e dall’odore acre, il fumo nero inquinante pare non abbia provocato danni a persone. Almeno non sono stati segnalati casi. L’incendio ha destato grande attenzione per il punto in cui si è sviluppato, vicino a due direttrici molto trafficate, e per la densa colonna di fumo che ha raggiunto un’altezza ragguardevole.
Sul luogo dell’incendio si sono portate le squadre di soccorso dei vigili del fuoco partite dal comando provinciale di Salerno. I caschi rossi sono arrivati con più autobotti. Il lavoro di spegnimento non è stato difficoltoso, ma c’è voluto del tempo per riuscire a domare le fiamme. In questi casi c’è il rischio che sotto gomma bruciata si possa avere una nuova combustione che torna ad alimentare il rogo. Del caso si sono occupate anche le forze dell’ordine per accertare se ci sono delle responsabilità penali. Soprattutto per capire, con l’aiuto dei vigili del fuoco, cosa possa aver generato l’incendio. Nei pressi c’è un campo con erba incolta, ma non si esclude l’ipotesi del dolo.
Quello dell’inquinamento è un tema molto caldo a Pugliano dove, nel passato, erano state aperte grosse discariche dove sono stati depositati rifiuti “tal quale”. È di questi giorni la notizia dell’avvio dei lavori di bonifica del sito di Colle Barone: la collinetta che per anni ha ricevuto i rifiuti di mezza regione. Nei progetti del sindaco di Pugliano, Gianfranco Lamberti, diventerà una grande area naturalistica che lascerà ossigeno nell’aria al posto di diossina. Per la realizzazione della grossa opera di riqualificazione della collinetta saranno impiegati due milioni di euro. I soldi sono stati stanziati dalla Regione Campania. E così se da un lato si fanno sforzi notevoli per far risorgere una zona a lungo martoriata sotto il profilo ambientale, dall’altro bisogna fare i conti con l'imperizia o l'irresponsabilità di chi ha abbandonato quel mucchio di pneumatici usurati che, in poco più di mezz’ora, hanno sprigionato veleni nell’aria.
Massimiliano Lanzotto
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