Brucia l’area protetta di Trentova 

Un incendio doloso ha distrutto ettari di vegetazione, c’è bisogno di più controlli

AGROPOLI. Incendio l’altro pomeriggio nell’area di Trentova -Tresino. Si tratta di un rogo certamente di origine dolosa che ha interessato uno dei tratti naturalistici più belli del Cilento, a strapiombo sul mare. A bruciare diversi ettari di macchia mediterrane, in piena area del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Parliamo di una zona che è patrimonio mondiale Unesco, area Sic e Zona di protezione speciale, che dovrebbe essere protetta come se fosse un diamante raro, ma purtroppo questo non avviene.
Si tratta dell’ennesimo sfregio compiuto ai danni di uno dei tesori del Cilento e dell’umanità tutta, che viene preso di mira dai soliti piromani senza scrupoli, che nel luglio scorso misero a ferro e fuoco la città di Agropoli incendiando la collina San Marco e le aree limitrofe costringendo decine di persone a dormire fuori casa. Ad andare in fumo furono circa 200 ettari, numerosi i danni che si verificarono alle abitazioni e ad alcune auto che furono interessate dalle fiamme. Tornando all’area di Trentova-Tresino, che nasce a confine tra Agropoli e Castellabate, troppo poco si fa per la loro tutela.
Il comune di Agropoli, nel 2016, ha acquisito l’area al patrimonio al pubblico, sancendo poi l’inedificabilità sui 75 ettari, passati al patrimonio pubblico, tramite apposito atto di Consiglio comunale. Si dovrebbe ora lavorare, in collaborazione con il Parco e il comune limitrofo, Castellabate, alla tutela vera di un’area che in tanti ci invidiano. In primis sui percorsi accessibili a chiunque, incivili compresi che troppe volte lasciano il segno del loro passaggio, abbandonando rifiuti, anche speciali, ovunque. Non ci sono telecamere a sorvegliare chi minaccia l’ambiente e lo depreda. Il progetto Mercurio, che comprendeva telecamere sentinella installate dal Parco per controllare eventuali focolai, si è rivelato inefficace, anche perché mancando in loco un distaccamento di vigili del fuoco, l’intervento in caso di incendio è troppo tardivo.
Andrea Passaro
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