L'OPERA

Bretella Eboli-Agropoli, la sindaca di Battipaglia: "No agli scontri fra territori"

La prima cittadina chiede un confronto ai colleghi della Piana del Sele

BATTIPAGLIA - Bretella Eboli-Agropoli, anche la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, dice la sua sull'opera che ha diviso l'opinione pubblica nel Salernitano. "Il dibattito che si è aperto in queste settimane sulla  bretella, al di là delle polemiche, è servito per riporre sui tavoli politico/istituzionali un problema antico e reale che è quello della mobilità a Sud di Salerno.  Mobilità che va migliorata e potenziata, senza però danneggiare, o creare problemi ad una territorio  delicatissimo - sotto l'aspetto ambientale e produttivo - quale la Piana del Sele, che non può, per altro, essere ridotta a mera area di passaggio.  Noi riteniamo che,  prima di pensare ad infrastrutture nuove e di notevole impatto, sia necessario , dapprima,  ripensare la rete di mobilità già esistente, a partire dalla strada "Aversana" che consideriamo strategica per il territorio di Battipaglia, fino alla sistemazione e al potenziamento delle strade provinciali che scendono anche sulla nostra costa per decongestionare la Statale 18. Occorre diversificare i vettori di mobilità.Pensare che tutta la mobilità possa risolversi sulla gomma, a nostro avviso, è una visione  che non condividiamo. Noi siamo molto interessati, invece, al prolungamento della metropolitana, sia verso Sud per raggiungere le località Cilentane e sia verso Nord per consentire di raggiungere l'aeroporto ed il capoluogo di provincia. Così come vorremmo meglio esplorare la mobilità via mare che altrove è diventata una realtà importante  Non ci piacciono gli scontri fra territori, che riteniamo deleteri, per cui proponiamo che si apra un vero tavolo di concertazione  fra i livelli regionali ed i sindaci delle aree interessate, per affrontare le esigenze comuni di aree come la Piana del Sele e del Cilento sul terreno della mobilità e trovare soluzioni condivise. Ai sindaci della Piana del Sele, poi, dico che presentarsi su ogni tavolo divisi è controproducente per tutto il territorio, e che quella conferenza programmatica dei centri della Piana, che da più parti ci viene chiesta, forse non è più rinviabile".