Breast Unit, ritirate le dimissioni 

Il medico Maria Lamberti ha deciso di restare dopo un colloquio con Cantone

Prima il pensionamento di un’unità importante, poi le dimissioni, per fortuna ritirate, di un’altra risorsa impegnata a trecentosessanta gradi nella Breast unit dell’Azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona. L’addio della dottoressa Maria Lamberti rischiava di far perdere un’importante punto di riferimento per la cura dei tumori al seno, al punto che alcune pazienti si erano mobilitate scrivendole una lettera per chiederle di ripensarci. La svolta è arrivata dopo il colloquio con il direttore generale Nicola Cantone, che pare abbia garantito alla Breast Unit la possibilità di assumere decisioni utili a far funzionare meglio il percorso senologico.
La Breast è un centro di senologia multidisciplinare, in quanto vi interviene non solo il chirurgo ma anche lo psicologo, l’internista e tanti altri medici coinvolti nell’assistenza alle donne con tumori al seno. La celerità del percorso e quindi gli interventi si sono però ridotti. Il presidio di Cava de’ Tirreni era un’importante punto di riferimento per le pazienti, ma il chirurgo che vi sovrintendeva è andato in pensione e inoltre la Breast non viene più ospitata nel reparto di Ginecologia ma in Chirurgia generale. Non ha posti letto, in quanto non è un reparto a sé, e affronta diverse difficoltà, incluse quelle per la disponibilità delle sale operatorie.
Non molto tempo fa, quando cioè si discuteva dell’atto aziendale, fu deciso di dare più spazio alla Breast Unit, riconoscendo l’importanza del percorso nella cura della patologia tumorale al seno. Ma poi, tra conflitti e punti di vista differenti tra i professionisti che prestano la loro competenze alla Breast anche se sono impiegati in altri reparti dell’ospedale, l’unità senologica è andata sempre più in affanno. È stata accorpata, cioè dipende, dal Dipartimento di Chirurgia plastica, ma non ha una figura di riferimento che abbia voce in capitolo. E inoltre non avere posti letto da utilizzare al “Ruggi” in modo sicuro non garantisce un percorso semplice anche per decidere gli interventi da fare. Ora il dg Cantone si sarebbe impegnato a garantire alle esigenze della struttura un maggiore peso. (m.c.)
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