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Bray: «Lavori tra 2 settimane Si parte dall’area dei crolli»

NAPOLI. Il ministro per i Beni culturali, Massimo Bray, ha annunciato la nomina del direttore generale del progetto Grande Pompei, ma sul sito archeologico fra i più visitati del mondo divampa la...

NAPOLI. Il ministro per i Beni culturali, Massimo Bray, ha annunciato la nomina del direttore generale del progetto Grande Pompei, ma sul sito archeologico fra i più visitati del mondo divampa la polemica dopo l’ennesimo crollo di domenica scorsa. A sbriciolarsi è stato il muro di una bottega di via Stabiana e giù è venuta anche una parte di intonaco della Casa della Fontana piccola. Proprio dai punti interessati dai crolli di ieri cominceranno, il prossimo 15 dicembre - ha detto Bray - i lavori di messa in sicurezza e valorizzazione delle murature della Regio VII del sito archeologico. Per il 9 dicembre, invece, ci sarà la nomina del direttore generale del progetto Grande Pompei, che prevede investimenti per 105 milioni di euro. In pole position ci sarebbe il direttore regionale Mibact per l’Abruzzo, Fabrizio Magani, al quale potrebbe essere affiancata come vice l’archeologa Adele Campanelli (in corsa anche per la nuova soprintendenza di Pompei) attuale soprintendente di Salerno , Avellino, Benevento e Caserta. Ma i due annunci di Bray non hanno placato le polemiche politiche e le critiche sul web. A farsi sentire con maggiore vigore l’ex ministro Sandro Bondi: «Quando nel novembre del 2010 crollò un rifacimento in cemento armato nel sito archeologico - ha ricordato - il Capo dello Stato espresse il proprio sdegno definendolo “una vergogna per l’Italia”. Oggi nessuno ha creduto di dire una sola parola in seguito agli innumerevoli crolli che si sono verificati dal 2010 ad oggi».

Una «situazione drammatica e fuori controllo, con un crescendo allarmante di crolli diffusi» ha invece denunciato Antonio Irlando, dell’Osservatorio Patrimonio culturale. Nessuna indulgenza nei commenti del popolo del web. C’è chi ironicamente propone di «affidare Pompei a giapponesi e tedeschi?» e chi ironizza sulla recente carica affidata al principe Emanuele Filiberto di Savoia, neo ambasciatore di Pompei. Qualcuno ha coniato anche una nuova dicitura. Altro che «Grande Pompei», chiamiamo il progetto «Grane Pompei».