L’intervista

«Braccato dagli strozzini»

“Sono rovinato, gli strozzini mi stanno addosso”. È la confessione choc di un lavoratore idraulico forestale che per ovvie ragioni ha chiesto, prima di raccontare la sua storia, di rimanere anonimo....

“Sono rovinato, gli strozzini mi stanno addosso”. È la confessione choc di un lavoratore idraulico forestale che per ovvie ragioni ha chiesto, prima di raccontare la sua storia, di rimanere anonimo. Quella che potrebbe sembrare una storia isolata, estrema e fatta di disperazione è invece una condizione ben conosciuta da molti di coloro che avanzano, dalla Regione Campania, fino a 18 mensilità. Come è finito in mano agli strozzini? “Non prendo soldi da più di un anno. Le bollette le devo pagare, la mia famiglia la devo sfamare. Dopo aver esaurito il giro di amici e parenti chiedendo prestiti a destra e a manca ho commesso l’errore di rivolgermi a chi chiedeva, in cambio di un prestito, una sovrattassa. So di aver commesso un errore ma non avevo alternative” Che cosa intende? “Quando in tasca non si ha un euro per comprare la tachipirina d’inverno per i propri figli, quando non ci sono i soldi per il latte o per un quaderno non c’è logica che tenga. Si finisce in una spirale e poi uscire è difficile” Quanto deve a queste persone? “Preferisco non dirlo ma qualunque cifra io debba restituire non potrò farlo fino a che non mi daranno i soldi che mi spettano, quelli che mi sono guadagnato lavorando e che aspetto da un anno e mezzo” Ha sporto denuncia? “A che cosa serve? Questa problematica fu tirata fuori nel corso di un incontro sindacale in Prefettura. L’allarme lanciato è caduto nel vuoto. Rischio solo di mettere in pericolo me e la mia famiglia” Attualmente come vive? “Vivo male. Siamo disperati, in attesa di risposte che non arriveranno mai perché la politica si interessa dei problemi, e lo fa per finta, solo quando ci sono le elezioni come adesso. Mi chiedo che valore abbia la vita dei lavoratori e delle loro famiglie per tutte queste persone, per quelli che dovrebbero rappresentarci” La sua famiglia è al corrente della sua situazione? “No, non lo è. Credo sia già abbastanza per i miei figli vedermi così degradato, costretto quasi all’elemosina, con il salumiere che ormai non mi fa più credito neanche per un panino” Che speranze ha per il futuro? “Che non ci costringano più ad avvicinarci alla malavita e che non ci costringano, col loro disinteresse, a fare la fine del collega che l’anno scorso si è ammazzato” Carmen Incisivo