Box in piazza Cavour, ultimo round

Il Comune ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro il via libera ad Andreozzi

Non si è ancora concluso il contenzioso amministrativo che dallo scorso agosto impedisce l’avvio dei lavori per i parcheggi interrati in piazza Cavour. Dopo aver perso al Tar, il Comune ha presentato ricorso al Consiglio di Stato e saranno i giudici di Palazzo Spada a dire se il costruttore Pietro Andreozzi può o no realizzare il progetto da 236 posti auto e 90 box pertinenziali. L’udienza è prevista per venerdì e la decisione potrebbe giungere già in serata. Nocciolo della vertenza è la determinazione firmata il 26 agosto dal dirigente comunale Alberto Di Lorenzo, dopo che gli uffici avevano segnalato a carico della srl Andreozzi Costruzioni (capofila dall’associazione d’imprese che aveva proposto il progetto di finanza) una insanabile irregolarità fiscale. Si citava la previsione normativa che esclude dalla partecipazione a lavori pubblici gli imprenditori che hanno commesso «violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali». E si evidenziava a carico della società di Andreozzi un debito di 134mila euro per l’Irap e di altri 22mila sul modello 770, entrambi risalenti al 2012. Il dato emergeva da un’attestazione dell’Agenzia delle entrate, e per il Comune costituiva causa di decadenza dall’aggiudica. «Nell’impossibilità di procedere alla stipula, in ragione della carenza del requisito della regolarità fiscale – si spiegava nell’atto – sussistono le ragioni di pubblico interesse all’adozione di un provvedimento in autotutela di decadenza dell’aggiudicazione a suo tempo disposta». Un provvedimento che costituiva una pietra tombale per l’idea del parcheggio interrato e che arrivava proprio quando il cantiere sembrava prossimo all’apertura, dopo un braccio di ferro con ambientalisti e Soprintendenza durato quattro anni.

L’imprenditore impugnò subito la determina dinanzi al Tribunale amministrativo e ne ottenne una sentenza favorevole che annullava la determina municipale. Nel ricorso presentato dall’avvocato Marcello Fortunato si spiegava che l’accertamento fiscale era tutt’altro che definitivo, anzi la ditta lo aveva impugnato e il contenzioso risultava ancora pendente dinanzi alla commissione provinciale tributaria. Era il 28 ottobre dello scorso anno quando il Tar confermò questa ricostruzione e impose il dietro front al Comune, che un mese dopo ritirò la determina di revoca dell’aggiudica. Poi, però, l’ente ha presentato ricorso in Consiglio di Stato (anche per evitare critiche, e magari esposti, su iter non portato fino in fondo) e adesso l’ultima parola sul parcheggio di piazza Cavour spetta ai giudici romani. (c.d.m.)

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