l’incontro

Bottone vede il prefetto Più controlli

PAGANI. «Lo Stato sarà al nostro fianco in questo difficile momento. La mia amministrazione come i massimi organi di governo presenti sul territorio faranno il possibile per garantire sicurezza...

PAGANI. «Lo Stato sarà al nostro fianco in questo difficile momento. La mia amministrazione come i massimi organi di governo presenti sul territorio faranno il possibile per garantire sicurezza alla nostra comunità».

È stato categorico il sindaco Salvatore Bottone al termine dell’incontro che si è tenuto ieri in Prefettura. Vertice convocato dal Prefetto Gerardo Maria Pantalone e dai rappresentanti provinciali delle forze dell’ordine in seguito alla sparatoria avvenuta venerdì scorso in città. L’inchiesta è stata trasferita dalla Procura di Nocera Inferiore alla Dda. «Il trasferimento dell’inchiesta anti- mafia – prosegue - significa che c’è un’attenzione molto forte sulla vicenda. Il problema sicurezza riguarda tutto il nostro comprensorio da anni privo di controlli adeguati. I cittadini devono ritornare ad essere sicuri quando scendono per strada non possono vivere con queste paure». Bottone è stato chiaro anche con il Prefetto. «Controlli serrati senza ombra di dubbio, ma non siamo disposti a vedere che la nostra città diventi militarizzata. Il problema sicurezza non deve racchiudersi solo a Pagani ma su tutto il comprensorio. I paganesi devono sentirsi sicuri. Il Prefetto ha assicurato una cospicua presenza di tutte le forze dell’ordine sul territorio». Attualmente la Tenenza di Pagani dispone di 26 unità che devono controllare tre comuni dell’Agro. «Dopo un periodo di monitoraggio, il prossimo anno, ospiteremo in città il Comitato per l’ordine e la sicurezza anche con esponenti di spicco della magistratura». A breve, per garantire maggiore controllo sul territorio, il sindaco ha confermato l’assunzione a tempo determinato di almeno 5 agenti di polizia municipale. «Gli agenti saranno presi da una graduatoria solo per garantire maggiore sicurezza ed incolumità ai cittadini».

Gerardo Vicidomini

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