pagani: gambino al contrattacco

«Bottone smascherato dai giudici contabili»

PAGANI. «Bottone è uno spudorato bugiardo. Quando è colto con le mani nella marmellata indossa subito i panni della vittima. E il giochetto di “Pinocchio diventato asino” è stato smascherato anche...

PAGANI. «Bottone è uno spudorato bugiardo. Quando è colto con le mani nella marmellata indossa subito i panni della vittima. E il giochetto di “Pinocchio diventato asino” è stato smascherato anche dalla Corte dei Conti». Non si è fatta attendere la replica del consigliere regionale Alberico Gambino alle parole di Salvatore Bottone. Il primo cittadino di Pagani aveva bacchettato Gambino che con le sue continue denunce sta bloccando l’attività amministrativa della città .

«Come afferma la Corte dei Conti – scrive Gambino – le bugie sono davvero tante, dalla graduatoria degli assegnatari dei loculi cimiteriali all’omissione di riconoscere i debiti fuori bilancio per 4 milioni e mezzo di euro nel periodo 2012/2015, pagando circa un milione e centomila euro attraverso transazioni, senza procedere al riconoscimento di tali debiti e, quindi, impedendo la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti».

Ci va giù duro Gambino: «La Corte afferma, poi, che “la capacità di riscossione delle entrate nel 2016 è scesa sotto il 10 per cento” e l’ente ha investito il 2016, secondo anno di attuazione del piano, a svolgere gare per l’esternalizzazione della riscossione che, peraltro, sarebbero dovute partire dal primo anno di attuazione. Questo sindaco ha dimenticato che, dopo due sedute di consiglio comunale in cui l’argomento è stato rinviato per divergenze tra lui e il presidente della commissione bilancio, Bernardo Califano, è stato deliberato di avviare la gara per l’affidamento della riscossione delle entrate comunali. Dopo ben 14 mesi è stato pubblicato il bando di gara contro cui ho formalizzato il ricorso accettato dalla stazione appaltante che ha sospeso la gara. Non è più tollerabile un sindaco inadeguato, incapace e devastante».

Gerardo Vicidomini

©RIPRODUZIONE RISERVATA