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Botte in famiglia, chiesto il giudizio

SCAFATI. È finito sotto inchiesta dopo la denuncia da parte della moglie, con la successiva richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla procura di Nocera Inferiore il sessantatreenne M.D., di...

SCAFATI. È finito sotto inchiesta dopo la denuncia da parte della moglie, con la successiva richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla procura di Nocera Inferiore il sessantatreenne M.D., di Scafati, accusato di maltrattamenti e lesioni personali.

La storia ripercorre i drammi domestici di tante famiglie, con la aggiunta delle percosse del minore convivente B.M.. Tutto accadeva in contemporanea con i fatti riassunti in una esasperata e violenta aggressione da parte dell’indagato nei confronti della moglie, presa a colpi insieme al figlio. L’episodio arrivava dopo una precedente serie di atti violenti messi a segno nei confronti della donna, sottoposta come da triste copione ad un regime di vita intollerabile, costretta a subire atti lesivi nel corpo e nella morale, sottoposta a vessazioni, invettive e offese continue. Quel giorno, oltre alle percosse e alle offese subite dal marito, arrivarono anche le botte al minore convivente, finito nella ridda con la donna, travolto dall’ennesima sfuriata dell’uomo.

La convivenza domestica era diventata intollerabile ma non c’era stata la denuncia, arrivata invece nell’ultimo caso quando la donna, esasperata già da tempo nel ruolo di vittima sacrificale, ha preso atto del coinvolgimento del minore decidendo di rivolgersi alle forze dell’ordine.

“Sono stata picchiata” , spiegò ai militari intervenuti, raccontando tra difficoltà intime una lunga storia di violenze. Agli atti raccolti dagli inquirenti e finiti nel fascicolo d’indagine sull’uomo, nato a Pompei e residente a Scafati, è allegato anche il referto medico che riporta i cinque giorni di prognosi. Il pubblico Lenza ha disposto la conclusione delle indagini.

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