Botte alla madre, giovane nei guai

Pagani, la Procura ha già formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio

PAGANI. La procura chiede il processo per A. T., trentatreenne paganese, accusato di tentata estorsione, minacce aggravate e lesioni nei confronti della madre, episodi consumati nella sequenza temporale di tre diversi giorni, uno dopo l’altro, in una drammatica escalation di violenza. L’uomo risponde dei reati contestati con la misura cautelare scattata dopo la denuncia presentata dalla stessa mamma, che raccontò ai militari quanto accaduto nei suoi confronti per chiudere l’incubo materializzatosi tra le mura di casa sua.

I tre giorni a fare da scenario ai fatti erano il ventisette ottobre, quando avvenne la materiale aggressione, con l’indagato a colpire con un pugno al volto sua madre, per poi intimarla senza mezzi termini, con poche parole e chiaro atteggiamento minaccioso, di tacere e di non denunciare l’episodio. La prospettata morte, relegata al discorso di una persona in preda alla follia violenta, rimase nell’aria ad aleggiare, per poi ricomparire appena il giorno dopo, quando ci fu un altro litigio violentissimo, in questo caso rimasto a livello verbale, senza colpi e senza ferite. “Brucio la casa”, riferì nella circostanza il ragazzo, anche in questo caso restando alle parole, per chiudere l’offensiva familiare. L’indagato rimase in linea con la sua azione furiosa, senza alcuna conseguenza personale, evidentemente grazie al clima di terrore e condizionamento psicologico.

La madre aveva tenuto per sé quanto subito, senza sporgere denuncia e senza recarsi dalle forze dell’ordine, probabilmente perché confidava in una successiva pace domestica. Il terzo giorno però l’uomo non era per niente calmo, e infatti ancora una volta scelse di continuare col suo atteggiamento, afferrando la madre alla gola, al culmine di un nuovo litigio, brandendo un coltello da cucina, in preda alla violenza, sbattendo la donna contro il muro e minacciandola fino a costringerla ad andare fuori di casa con gli altri familiari. La procura contesta all’indagato le tre circostanze riunite nel capo d’accusa per minacce e maltrattamenti aggravati, con l’ulteriore capo d’accusa di lesioni per una prognosi di dieci giorni.

Alfonso T. Guerritore

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