sant’egidio del montalbino 

Botte alla consorte Rischia il processo

SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO. Rischia il processo con rito immediato, dopo la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, A. D.,...

SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO. Rischia il processo con rito immediato, dopo la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, A. D., 52 anni, di Sant’Egidio del Monte Albino, sotto accusa per una lunga serie di maltrattamenti commessi nei confronti della donna, letteralmente presa a calci. In particolare, l’uomo teneva da tempo comportamenti aggressivi e minacciosi tra offese quotidiane, intimidazioni, minacce e ritorsioni continue: «Sei una p..., non ti devi permettere! Sei una pazza!», tra le offese che urlava spesso alla consorte.
Il cinquantaduenne perdeva le staffe soprattutto quando la moglie gli chiedeva i soldi per fare la spesa: «Quei soldi sono miei, perché devo darli a te?», le diceva prima di aggredirla spesso anche davanti ai figli. La donna, divenuta ormai sua valvola di sfogo, era costretta a comportarsi secondo le volontà del marito anche pubblicamente. A completare la raffica di intimidazioni arrivarono poi le violenze fisiche: colpi al volto, schiaffi alla testa e calci agli arti inferiori e sui glutei.
Agli atti del procedimento intentato nei suoi confronti, dalla denuncia fino alla conclusione delle indagini preliminari disposta dal pubblico ministero titolare del fascicolo, c’è una particolare circostanza, quando l’uomo pedinò in strada la moglie, la raggiunse e, furioso per la sua “disobbedienza”, le ordinò senza giri di parole di tornare a casa: «Sali subito in auto», le disse, tirandola per la borsa.
I fatti commessi sono riscontrati, secondo la versione della procura, a partire dal mese di febbraio 2018, con condotta perdurante. Ad agosto, tra le altre cose raccontate e sintetizzate nell’informativa di reato compilata dai carabinieri della tenenza di Pagani, la donna era uscita di casa approfittando dell’assenza del marito, il quale non voleva che lei andasse in giro. Ancora, l’otto settembre 2018 la donna venne pedinata con il sospetto da parte dell’uomo di un incontro extraconiugale: lei era alla guida della sua auto quando incrociò suo marito, il quale senza giri di parole le spiegò di sapere perché lei fosse lì, «perché c’era il suo amante».
Sulla vicenda giudiziaria, riscontrata anche con testimonianze oltre che con alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti lungo i percorsi descritti dalla vittima, il pm titolare dell’inchiesta ha presentato istanza di processo con rito immediato, con il fascicolo depositato all’attenzione del gip per la decisione.
Alfonso T. Guerritore
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