Boom di abusi edilizi Scoperti trenta casi in meno di un mese

Segnalato un intero fabbricato risultato totalmente illegale I controlli degli agenti sul litorale: nel mirino i lidi balneari

Abitazioni civili, stabilimenti balneari, aziende, locali pubblici nel mirino del Comune per abusi edilizi. E non mancano i nomi eccellenti di imprenditori – o familiari – che sono stati oggetto di verifiche da parte della Polizia municipale.

L’abusivismo edilizio continua ad essere una delle piaghe della città. Un grosso neo che due anni fa era stato messo ulteriormente in risalto dal decreto di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. Tra le pagine delle motivazioni, era chiaramente evidenziato il ruolo non propriamente attivo dell’amministrazione comunale sulla repressione degli abusi edilizi.

La commissione straordinaria, invece, ha deciso di spingere proprio su tale tema, avviando una serie di indagini per giungere agli attuali risultati. Solo nel mese di gennaio, la Polizia municipale ha rilevato trenta casi riguardanti opere o lottizzazioni abusive. La maggior parte di queste si trova in litoranea. Diversi sono gli stabilimenti balneari che da mesi si oppongono alle ingiunzioni di abbattimento firmate a Palazzo di Città. Diversi lidi potrebbero non vedere la prossima stagione balneare.

Numerose sono le opere costruite a Battipaglia, stando al report della Polizia municipale, realizzate senza alcun permesso a costruire o titolo abilitativo. C’è chi ha costruito due corpi di fabbrica in via Spineta senza titolo edilizio, chi ha costruito un cancello metallico in assenza di comunicazione su edifici popolari (Iacp) e chi ha persino pensato di realizzare un centro cinofilo in zona agricola senza i regolari permessi. Diversi stabilimenti balneari risultano privi del nulla osta paesaggistico, ma è eclatante il caso che riguarda un intero fabbricato a destinazione residenziale tirato su in assenza di titolo edilizio.

Non meno singolare il caso di un manufatto realizzato in località Fiumillo senza un titolo edilizio abilitativo, senza il nulla osta paesaggistico, senza autorizzazione sismica e senza neppure l’autorizzazione dell’ente. Di fronte all’istanza di abbattimento, il proprietario ha avanzato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. I casi meno spinosi riguardano tettoie, tende parasole o verande realizzate senza il necessario permesso comunale, mentre dovrà essere il Tar di Salerno, a maggio, a valutare un provvedimento di abbattimento disposto dal Comune nei confronti dell’Anmi (Associazione nazionale marinai d’Italia) per l’abbattimento di opere a Spineta che sarebbero prive di titoli edilizi.

Nelle pagine della relazione sullo scioglimento del consiglio comunale era stata stigmatizzata “la scarsissima attività nell'azione di contrasto e repressione del fenomeno dell’abusivismo”. Secondo la Prefettura “l'azione amministrativa si è rivelata assolutamente inadeguata sia in quantitativi che sostanziali atteso che l'attività conseguente all'accertamento delle violazioni è stata praticamente inesistente”. Pare che le cose siano drasticamente cambiate.

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