Boom di abusi edilizi nell’area dei Templi di Paestum, Zuchtriegel attacca

In un articolo su Repubblica le accuse del direttore del parco archeologico al governo locale. Il sindaco Voza: «Abbiamo fatto tanto, ma collaboriamo»

CAPACCIO PAESTUM. «Il vero problema della tutela è di carattere culturale. Riguardo il sito di Paestum tranquillizzo tutti, non andiamo incontro al disastro: ci siamo già, e da decenni». Non usa giri di parole il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, in un articolo pubblicato da Repubblica quando affronta il problema degli abusi nell’area vincolata per il quale, in 50 anni, non è stata trovata una soluzione. Abusi che riguardano non solo manufatti residenziali ma anche attività commerciali. «Con la legge speciale, 220 del 1957 – scrive Zuchtriegel – tutto il territorio, a un chilometro dalle mura della città magno-greca, è stato vincolato. E cosa accade oggi? Più di 600 case abusive risalenti per lo più agli anni Settanta e Ottanta ma anche a tempi recentissimi, hanno provocato una ferita profonda al paesaggio mitico». Ad aggravare la situazione, le azioni predatorie dei “tombaroli”: «Il patrimonio archeologico è, inoltre, minacciato da scavi clandestini e trafugamenti che sin dagli anni Cinquanta hanno portato a dispersione e decontestualizzazione di migliaia di oggetti e opere d’arte antichi».

La «violazione sistematica del patrimonio archeologico e paesaggistico nei decenni passati – afferma – non è colpa della Soprintendenza, che ha fatto del suo meglio denunciando numerose attività illecite. Se il ministero segnala casi di abusivismo, lo Stato e gli organi di governo del territorio locale, devono intervenire. Devono mostrare i denti, altrimenti l’interesse privatistico-individuale prevarrà ogni volta sull’interesse della collettività. Lo Stato ha bisogno del sostegno della comunità».

Pronto alla collaborazione il sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza: «Non si può che concordare su quanto dichiarato dal direttore Zuchtriegel. In questi quattro anni di governo siamo stati impegnati ed attenti a tutelare il territorio. Siamo pronti, in ogni caso, a collaborare ulteriormente anche col direttore per confrontarci sulle possibili proposte e soluzioni da parte sua. Abbiamo bisogno però di risorse e mezzi dallo Stato: per i Comuni è sempre più difficile intervenire per la tutela paesaggistica e ambientale».

E in tema di tutela il ministero ha comunicato ufficialmente al Comune la volontà di procedere alla prelazione di acquisto del complesso di Villa Salati. Nella nota della Soprintendente Adele Campanelli si chiede all’ufficio urbanistica il certificato di destinazione e i titoli edilizi e urbanistici abilitativi relativi agli immobili. «La scelta di manifestare il diritto di prelazione in qualità di ente comunale – dice Voza – era finalizzata a dare un segnale forte al ministero affinché procedesse all’acquisto. La cifra di acquisto, fissata in quattro milioni di euro, è abbordabilissima». Ad auspicare l’acquisto di Villa Salati è anche il direttore del Parco: «Noi non abbiamo le risorse ed i fondi speciali assegnati dal Cipe non possono essere utilizzati. Il complesso è di fronte al Tempio di Nettuno e la Basilica, rappresenta una parte cospicua dell’arte urbana di Paestum. L’acquisto potrebbe essere utile per la musealizzazione e la ricerca per scoprire un’altra parte della città antica e della storia di Paestum».