Il sindaco Carmine Pagano e la collega Paola Lanzara

L'INDAGINE

Bombe ai sindaci, spunta l’affare cimiteri tra Roccapiemonte e Castel San Giorgio

S’indaga sulla gestione dei campisanti che fanno gola ai privati

ROCCAPIEMONTE/CASTEL SAN GIORGIO - Fari accesi sugli interessi comuni di Roccapiemonte e Castel San Giorgio, la chiave per risolvere il caso del duplice attentato dinamitardo ai due sindaci, potrebbe venir fuori proprio dall'esame di alcuni progetti delle due amministrazioni comunali. Se è pur vero che la maggioranza del sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano, e quella sangiorgese, guidata da Paola Lanzara, vedevano un progetto in cordata per un finanziamento con fondi Pnrr, è vero anche che quest'ultimo non è stato neppure finanziato ed altri non ce ne sarebbero, almeno non ufficialmente. C'è però la vicenda dei due cimiteri. Attualmente quello di Castel San Giorgio è gestito da una società privata, e pare che anche Roccapiemonte si stesse avviando a fare lo stesso dopo che, nel 2019, fallì il tentativo di esternalizzare la gestione del camposanto con un progetto di costruzione di due forni crematori - uno per salme e l'altro per animali di grossa taglia - bloccato dalla legge di Bilancio ed anche dalla comunità. La procedura seguita da Castel San Giorgio potrebbe essere punto di riferimento anche per Roccapiemonte e questo potrebbe non essere andato giù a chi ha interessi sul cimitero. Saranno tuttavia le indagini in corso a chiarire ogni aspetto di una vicenda che, al momento, resta ancora avvolta dal mistero e tutti gli interrogativi sono senza risposta. (dg)

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