Bomba contro l’imprenditore De Marinis

Nocera Inferiore: l’ordigno è stato fatto esplodere davanti al cancello della sua abitazione. Indagini affidate alla polizia

NOCERA INFERIORE. Attentato intimidatorio contro il “signore dei carburanti”: l’esplosione una bomba carta è risuonata alle 21.40 circa nella serata di mercoledì, alle spalle del cimitero di Nocera Inferiore, dove c’è l’abitazione privata dell’imprenditore Giuseppe De Marinis, titolare della “Mexoil”, già patron della Nocerina Calcio, attivo tuttora nel settore degli oli lubrificanti e carburanti. In quel momento all’interno della casa c’erano solo i familiari, mentre l’imprenditore era fuori per lavoro. Lo scoppio ha danneggiato il cancello d’ingresso dell’abitazione di De Marinis.

Gli investigatori della polizia di Stato del Commissariato di Nocera Inferiore, guidati dal vicequestore Giuseppina Sessa, che seguono le indagini col coordinamento della Procura di Nocera Inferiore, pm Minutolo, hanno recuperato anche alcune parti dell’ordigno. La bomba carta piazzata all’esterno dell’abitazione, infatti, nell’esplodere ha disseminato tutt’intorno residui di polvere pirica e pezzi del motore elettrico del cancello. Al di là dei danni provocati dall’ordigno, il lavoro della polizia si concentra in questa fase sulle immagini riprese dalle videocamere di sicurezza dell’abitazione e su quelle presenti in zona, cercando elementi per risalire ai responsabili dell’attentato.

In attesa di ascoltare l’imprenditore, all’estero per ragioni lavorative, gli ispettori del gruppo anticrimine lavorano sulla pista dell’intimidazione, scavando in primis nell’ambito professionale. Le modalità lasciano pensare ad un messaggio chiaro, rivolto direttamente a De Marinis. La pista del racket, quella sondata dagli inquirenti, parte da un livello importante, vista la caratura di un’azienda affermata a livello internazionale.

Nel passato dell’imprenditore nocerino ci sono più episodi ritorsivi, anche violenti, subiti da criminali. Negli anni scorsi subì un pestaggio per un debito usurario dagli uomini del clan della ’ndrangheta di Desio, con l’episodio ricostruito dalla procura antimafia di Milano. In quel caso, era il 2012, De Marinis subì lesioni gravi, col distacco della retina riportato dopo le botte. Il gruppo criminale era quello dei Pensabene, il quale diresse la ritorsione senza curarsi di picchiare il malcapitato imprenditore davanti a conoscenti e alla moglie. Ancora, in un altro episodio – con un ulteriore procedimento penale contro i responsabili, due soggetti dell’ambiente criminale di Angri e Castellammare di Stabia – De Marinis fu sottoposto ad usura per un prestito di 350mila euro.

De Marinis è stato coinvolto anche in inchieste lega per evasione e truffa su accise e iva, istruita dalla Procura di Nocera Inferiore, e quella articolata sull’asse Nocera-Firenze, per reati simili, connessi alla filiera degli oli e al loro trasporto su scala internazionale.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA