Bomba carta davanti a una panetteria

L’esplosione in corso Mazzini. Distrutta la vetrata d’ingresso al locale che avrebbe dovuto essere inaugurato a breve

CAVA DE’ TIRRENI. Un’altra notte di paura a Cava de’ Tirreni dopo l’esplosione di appena tre giorni fa davanti all’Insomnia Cafè di via Mandoli: un’altra bomba carta è infatti esplosa ieri all’alba in corso Mazzini, davanti a una nuova panetteria che il proprietario, Antonio Di Marino, 30 anni, sta per inaugurare, e poco dopo, stavolta a Santa Maria del Rovo, sono stati sparati alcuni colpi di pistola nei pressi dell’abitazione dello stesso Di Marino,giovane commerciante che già gestisce un altro locale a Cava de’ Tirreni, lo “Scacciacuoppi” in via Tommaso Cuomo, nei pressi del palazzo del Comune.

Di Marino è anche un noto tifoso della cavese, proprio come Terenzio Giordano, il gestore del bar in via Mandoli, e dunque una delle prime piste seguite dagli inquirenti è proprio quella che collega l’ultimo episodio a quello di tre giorni fa. Ma stavolta ci sono anche altre piste calde e il coinvolgimento degli ambienti della tifoseria metelliana appare agli investigatori meno probabile di quanto si potesse credere in un primo momento.

La deflagrazione ha svegliato i residenti nel cuore della notte e soprattutto ha mandato in frantumi la vetrina di ingresso al nuovo panificio ancora da inaugurare. La nuova attività è stata realizzata nei locali precedentemente occupati da una rivendita di auto usate. Secondo il progetto di Di Marino, il locale non sarebbe stato solo un panificio, ma un posto di ristoro con salumeria, gastronomia, pizzeria, pasticceria, catering e rosticceria. Un’iniziativa che avrebbe anche offerto lavoro a numerosi giovani, ma anche un’idea che, proprio per l’offerta ampia e diversificata potrebbe aver fatto nascere – sospettano gli inquirenti – anche qualche sentimento di gelosia da parte di persone alle quali la nuova attività avrebbe potuto magari sottrarre spazi commerciali in città.

È una delle ipotesi alle quali lavorano i carabinieri del tenente Vincenzo Tatarella, che conducono le indagini in sinergia con i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, guidati dal maggiore Enrico Calandro, che non scartano neanche situazioni legate alla vita di Di Marino che viene setacciata per capire se qualcuno avesse nei suoi confronti motivi di astio.

I militari dell’Arma hanno già raccolto alcune testimonianze e intanto hanno eseguito i rilievi scientifici mentre esaminano i filmati dell’impianto di videosorveglianza del vicino casello autostradale, che potrebbero risultare fondamentale per capire da dove sono giunti i malviventi. Quasi sicuramente ad agire sono state più persone che in contemporanea hanno esploso i colpi sotto l’abitazione del ragazzo e fatto esplodere la bomba carta tra la saracinesca e la vetrina del locale di corso Mazzini.

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