Bomba al “My Love”, vendetta d’amore

Le indagini sull’attentato a Scafati svelano gli intrecci e i traffici dei giovani che gestiscono mercato della droga e usura

SCAFATI. Bomba al “My Love”: il pm chiede l’archiviazione del caso. La bomba potrebbe essere stato il frutto di una vendetta amorosa nei confronti di Teresa Cannavacciuolo, la donna pregiudicata e titolare dell’attività commerciale presa di mira la notte del 29 marzo in via Vitiello. Potrebbe essere stata una vendetta per aver intrapreso una relazione amorosa con un altro uomo, mentre il suo convivente Gaetano Cavallaro, alias “’o micione”, era detenuto. La titolare aveva espresso questo sospetto alle forze dell’ordine che l’avevano interrogata dopo l’esplosione dell’ordigno. La donna aveva riferito agli inquirenti di aver interrotto la sua relazione con il pregiudicato, detenuto da circa tre anni per un cumulo di pena. Una relazione finita pochi giorni prima dell’attentato, perché aveva intrapreso un nuovo rapporto sentimentale con una persona, anch’egli nota alle forze dell’ordine e figliastro di un noto pregiudicato.

Un legame alla luce del sole che avrebbe fatto infuriare Cavallaro e che avrebbe portato poi alla rottura definitiva della loro relazione. Ma i sospetti sul detenuto non sono stati avvalorati dalle indagini, tanto che il pm ha chiesto di archiviare il caso. L’attività investigativa avviata subito dopo quell’episodio, ha fatto emergere una serie di particolari sul sottobosco criminale scafatese di cui si stanno occupando i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto territoriale di Nocera Inferiore guidati dal maggiore Enrico Calandro e dal capitano Michele Avagnale. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno scoperto l’esistenza di un gruppo di giovani che si occuperebbero dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Non a caso nei giorni scorsi è finito in manette Francesco Berritto, trovato con 70 grammi di sostanze stupefacenti, oltre a un bilancino di precisione e materiale per il confenzionamento. Nella zona di Mariconda e nel centro cittadino, il gruppo di giovani pusher gestirebbe il mercato della droga, intorno al quale gravitano personaggi noti come Veruska Muollo. L’ex pentita finita agli arresti domiciliari per aver nascosto cocaina in ovetti Kinder, secondo gli inquirenti, sarebbe al centro – insieme con altri giovani pregiudicati – di un giro di spaccio. In sua compagnia si era vista spesso, nei mesi precedenti l’arresto, una donna di origini venezuelane anch’ella ex collaboratrice di giustizia. Un legame sul quale hanno appuntato l’attenzione gli inquirenti. Altro affare sul quale si sta indagando dopo l’esplosione al “My Love” e altri precedenti episodi avvenuti nel quartiere Mariconda è quello dell’usura. Anche in questo caso gestito da donne.

In molti dal quartiere si rivolgerebbero alle strozzine per prestiti di poche migliaia di euro. I filoni investigativi riguardano anche i videopoker.

(r. f.)

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