Bomba a Bracigliano, “sì” agli abbreviati

BRACIGLIANO. Saranno giudicati con il rito abbreviato Pasquale Russo e Luigi Confessore accusati di una tentata estorsione all’ex sindaco Ferdinando Albano, sfociata nella collocazione di una bomba...

BRACIGLIANO. Saranno giudicati con il rito abbreviato Pasquale Russo e Luigi Confessore accusati di una tentata estorsione all’ex sindaco Ferdinando Albano, sfociata nella collocazione di una bomba fatta esplodere davanti al Municipio di Bracigliano nel marzo del 2010. Per quell’ordigno fu arrestato in flagranza di reato Pasquale Russo, che sta già scontando una pena a tre anni in quanto esecutore materiale, ma ora il Tribunale è chiamato a pronunciarsi sul tentativo estorsivo che sarebbe alla base del gesto, commissionato secondo gli inquirenti dal netturbino Luigi Confessore detto ’o tre quart. Anche lui ha chiesto di essere giudicato “allo stato degli atti”, senza acquisizione di ulteriori elementi di prova in dibattimento, istanza a cui il giudice dell’udienza preliminare ha dato ieri mattina via libera disponendo però l’interrogatorio dell’imputato. Accolta anche l’istanza presentata dall’avvocato Rosario Fiore per Pasquale Russo, che sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Si va invece verso il processo con rito ordinario per gli altri due imputati: Gennaro Russo (padre di Pasquale) e Ciro Di Pinto, di somma Vesuviana, che secondo le indagini agì su commissione di Confessore.

Per gli inquirenti l’attentato contro il Municipio di Bracigliano è stato l’epilogo delle minacce che il netturbino aveva pronunciato pubblicamente, all’interno dell’ufficio tecnico dell’ente, contro amministratori e tecnici del Comune, con l’obiettivo di ottenere denaro e lavori. Di Pinto avrebbe fornito il congegno esplosivo, carico di Tnt. La bomba era confezionata con quattro chili di materiale esplodente, spoletta e miccia a lenta combustione. (c.d.m.)

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