Castel san giorgio 

Bollette esose, chiuse otto fontane 

Eseguiti controlli su altri quindici impianti. Giro di vite nel cimitero

CASTEL SAN GIORGIO. Spending review contro i consumi di acqua eccessivi. A Castel San Giorgio l’amministrazione comunale riduce le spese per le bollette. È stata proprio la sindaca Paola Lanzara a dare l’ok sulla stretta per le fontane pubbliche, che costavano ai cittadini oltre tremila euro ciascuna, e per i beverini che erogavano acqua per oltre 1.500 euro all’anno, senza contare perdite e disagi. Circa quindici ventitré impianti funzionanti sono stati controllati, altri otto sono stati chiusi.
La congruità dei consumi è al momento oggetto di verifica da parte dell’ufficio tecnico comunale. «Gli sprechi non sono più tollerabili – ha detto la sindaca – Con quello che il Comune ha speso per perdite e fontanini sempre aperti, avremmo potuto asfaltare più di una strada o realizzare qualche piccola opera pubblica. È vergognoso che mentre si chiedono sacrifici ai cittadini, nessuno mai si è preoccupato di dare uno sguardo alle bollette dell’acqua».
È stata eseguita pure un’accurata opera di controllo dei consumi, specie all’interno del cimitero comunale, dove una grossa perdita, tra il 2016 e il 2017, è costata ai cittadini di Castel San Giorgio circa ventimila euroi. «Chiunque si sarebbe reso conto, all’istante, che la spesa era esagerata, specie quella nel cimitero dove negli anni scorsi, probabilmente, Castel San Giorgio ha speso più di quello che si spende nel cimitero monumentale del Verano a Roma – ha continuato la sindaca – È inutile anche avere fino a quattro fontane pubbliche nella stessa frazione. Può bastarne una o al massimo due. Mi ritrovo sempre più spesso a domandarmi se chi ha gestito i soldi pubblici lo abbia fatto in maniera cosciente, con la consapevolezza di spendere i soldi dei cittadini di Castel San Giorgio».
Domenico Gramazio
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