ECONOMIA

Bollette e spese fisse, il salasso del Covid

Calano i consumi ma aumentano i pagamenti “obbligati”: oltre 4mila euro pro-capite per i costi di gestione delle abitazioni

SALERNO - Calano i consumi col conseguente aumento dei risparmi. Ma solo sulla carta, perché contemporaneamente sono stati annullati dall’aumentano delle spese obbligate per le famiglie italiane. È il paradosso del Covid che, da un lato, complice anche i vari lockdown, fa sì che gli italiani acquistino sempre meno ma, al contempo, siano sottoposti ad una pressione economica piuttosto alta, soprattutto per i costi che riguardano la casa (affitti e bollette), che continua a incidere pesantemente sui bilanci. L’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e il 2020, infatti, mette bene in evidenza che nel 2020 la pandemia ha compresso le spese libere, con i servizi scesi al 15,6% del totale consumi (il minimo dal 1995), e aumentando le spese obbligate (quasi il 44%, il livello più alto dal 1995) arrivate a 7.168 euro annue pro capite. Nel 2021 l’economia italiana ha mostrato segni inequivocabili di rafforzamento della ripresa, che si sono tradotti in una variazione del Pil del 2,7% congiunturale, pari a una crescita del 17,3% nel confronto annuo. I dati realizzati nel primo semestre, unitamente al progredire della campagna vaccinale che sta favorendo un graduale ritorno alla normalità, consolidano le prospettive di una crescita per l’intero 2021 a una percentuale superiore al 5% e, comunque, largamente al di sopra delle valutazioni di consenso di qualche mese fa.

I costi per gli italiani. Al di là della ripresa, secondo quanto rilevato dall’indagine di Confcommercio, nonostante il parziale recupero dei consumi in alcuni segmenti nei primi mesi, le spese obbligate si confermano la principale voce di spesa assorbendo il 42,8% dei consumi totali che, in termini monetari, significano 7.291 euro pro capite. Come detto, tra queste spese, sono quelle legate all’abitazione ad incidere maggiormente arrivando a “mangiarsi” - tra affitti, manutenzioni, bollette e smaltimento rifiuti ben 4.074 euro, la cifra più alta mai raggiunta dal 1995. All’interno dei consumi commercializzabili invece (9.741 euro pro capite nel 2021) la componente principale è rappresentata dai beni con una quota sul totale consumi pari al 40,3% (in lieve riduzione rispetto al 41,1% del 2020), mentre recuperano i servizi passando dal 15,6% del 2020 al 16,9%, stessa quota di spesa destinata agli alimentari.

(g.d.s.)
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