Bollette dell’acqua, in arrivo una stangata

Molti Comuni pronti ad impugnare la decisione della Gori. Nocera ha già pronto lo schema di delibera

Aumenti tariffari previsti nei prossimi quattro anni. Un’escalation di rincari sulla bolletta, che cadrà sul capo degli utenti Ato3, compresi tra Agro Sarnese Nocerino e il Vesuviano. Di questo si è parlato, ieri, nell’aula consiliare del Comune, dove hanno avuto un incontro cruciale i sindaci che hanno aderito alla rete “Acqua-Pubblica, No-Gori” e che stanno costruendo da tempo un percorso condiviso con i comitati per cacciare via la Gori e ripubblicizzare il servizio idrico.

Per tamponare i futuri aumenti, alcuni Comuni dell’Agro, insieme con altri della provincia salernitana e napoletana (Angri, Roccapiemonte, Nocera Inferiore, Fisciano, Casalnuovo) hanno deciso di impugnare gli aumenti decisi dal commissario Ato3, Vincenzo Belgiorno.

Un aumento delle tariffe idriche del 31 per cento per gli anni 2016/2018 con un prestito richiesto dalla Gori di ben 244 milioni di euro. Ieri, sul tavolo degli imputati, anche il rapporto sempre più articolato tra Comuni e Regione in merito alla gestione idrica. «Abbiamo fatto una delibera di giunta contro l'aumento tariffario che il commissario nominato Belgiorno ha deliberato ad agosto», spiega l’assessore alle Politiche Sociali Saverio D’Alessio.

«Gli aumenti tariffari, solo nel 2016, saranno del 9 per cento sulla bolletta. Nel 2017 e nel 2018 arriveremo ad un aumento del 31 per cento totale, considerando che già negli ultimi cinque anni la bolletta è aumentata del 67 per cento». Secondo i calcoli, una famiglia tipo, residente a Nocera Inferiore, che consuma 200 metri cubi d’acqua all’anno, pagherebbe 440 euro. «Più grave per i locali – continua D'Alessio – Un bar non grande consuma 500 metri cubi d'acqua e andrebbe a pagare 1570 euro. Chiaramente questi sono prezzi che non considerano gli ulteriori aumenti decisi».

Ieri sera, l’avvocato dei comitati e rete sindaci, Peppe Grauso, ha messo in evidenza anche il conflitto tra ente regionale e i comuni. Infatti, viene giudicata ambigua la presenza del commissario straordinario Belgiorno, nonostante la legge regionale preveda la formazione dell’Eic, che prevede un presidente eletto da un comitato esecutivo di 20 persone, a loro volta elette da 30 membri di un consiglio di distretto.(d. s.)

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