Bollette dell’acqua e cifre esorbitanti La rabbia degli utenti

A Scafati la Gori calcola gli importi in modo presuntivo Intanto viene chiesta ad Aliberti l’uscita dalla società

SCAFATI. I cittadini contro la Gori. Utenti inviperiti per gli importi delle bollette. La società che si occupa della gestione delle risorse idriche da tempo non procede alla lettura dei contatori e, basandosi su consumi presunti, invia bollette con importi eccessivi. Sono molti i cittadini che si sono recati presso gli uffici della Gori per lamentare bollette stratosferiche con importi eccedenti rispetto all’effettivo consumo tanto da far scattare le tariffe più alte.

Per evitare il disagio delle file estenuanti, alcuni cittadini hanno cercato di procedere con l’autolettura. Dopo essersi registrati al sito web della Gori, si sono ritrovati ad affrontare una procedura farraginosa senza successo. Anche il numero verde indicato sul bollettino postale offre alcuni servizi agli utenti ma non quello dell’autolettura. Per di più, molti utenti - soprattutto anziani - sono stati indotti in confusione nel ricevere prima la bolletta sulla tariffa fissa del primo trimestre 2014 e poi quella sul consumo del bimestre marzo/aprile, entrambe poco chiare. Insomma, agli utenti non è rimasto che recarsi agli uffici della Gori per chiedere spiegazioni e dare voce alla protesta sui disservizi e i versamenti in eccesso, dei quali alcuni già stanno presentando richiesta di rimborso.

Intanto, continua la battaglia per il ritorno all’acqua pubblica messa in campo dalle opposizioni extra-consiliari. Facendosi carico del malcontento popolare, chiedono la cessazione dell’affidamento della gestione alla Gori per tornare ad una gestione idrica pubblica, così come sancito dal referendum del giugno 2011. «Il M5S ha raccolto più di 350 sottoscrizioni per chiedere al Comune di aderire al protocollo d’intesa della rete dei sindaci per l’acqua pubblica del territorio dell’Ato 3 - dichiarano gli attivisti pentastellati Ivan Piedepalumbo e Gennaro Acanfora -. Una rete a cui hanno aderito già 18 sindaci che con il loro gesto hanno dimostrato che è possibile da realizzare. Abbiamo avuto un incontro con l’assessore Daniela Ugliano che si è impegnata a portare avanti la questione. Esortiamo l’amministrazione ad esprimersi su questa proposta che parte da una richiesta dei cittadini, a tre anni da un referendum mai rispettato». Ad Aliberti: «C’è bisogno di una volontà politica chiara da parte del primo cittadino come membro della comunità scafatese, visto che per troppo tempo c’è stato un silenzio/rifiuto su questo tema. Anche l’opposizione, che poco ha fatto finora, dovrebbe far propria la richiesta di adesione alla rete dei sindaci per portare l’acqua dell’Ato 3 fuori dalla logica del profitto. Perché l’acqua è e deve rimanere un bene collettivo».

Maria Rosaria Vitiello

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