LA SENTENZA

Bocciato il parcheggio vicino ai Templi

Il progetto di un privato non trova parere favorevole né alla Soprintendenza né al Tar al quale si era rivolto dopo il diniego

CAPACCIO PAESTUM - Presenta richiesta per realizzare un parcheggio a pochi passi dall’area archeologica ma la Soprintendenza dà parere negativo. Il Tar di Salerno conferma il diniego e rigetta il ricorso. Nell’anno 2013, il Comune di Capaccio Paestum e la direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania stipularono un protocollo di intesa per la riqualificazione e la valorizzazione del Parco Archeologico di Paestum. L’accordo prevedeva, tra l’altro, il riassetto della viabilità e dell’accessibilità al sito archeologico da attuarsi con la realizzazione delle aree a parcheggio fuori dal perimetro della cinta muraria.

In tale contesto la comproprietaria di un’area posta in corrispondenza della Porta Aura, all’ingresso nord delle mura dell’antica città di Paestum, nel luglio 2020 ha presentato istanza per il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di un parcheggio, su un terreno di 28.000 metri quadrati, ricadente per 7.500 metri in zona G4 (parcheggi, appunto) del piano regolatore generale. Il progetto ottiene il parere favorevole della locale commissione del paesaggio, ma la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Salerno ed Avellino esprime parere contrario, ritenendo che «l’area oggetto di intervento (…) è ubicata a breve distanza dalla cinta muraria» e il progetto «interrompe l’unitarietà di quel paesaggio agrario storico che rappresenta un elemento di qualificazione paesaggistica della città antica». Inoltre, prosegue la Soprintendenza, tale alterazione sarà aggravata dalla presenza degli autoveicoli ed in particolare degli autobus, che costituirebbero «elemento di notevole disturbo per le visuali sulla cinta muraria». La richiedente, a quel punto, presenta ricorso al Tar di Salerno.

Si costituiscono il Comune di Capaccio Paestum, la Soprintendenza e il Ministero competente. I giudici (presidente Nicola Durante ) confermano quanto motivato dalla Soprintendenza, frutto non di una scelta discrezionale pura, ma di una valutazione tecnico- discrezionale; respingono invece quanto espresso dalla ricorrente la quale, a sostegno della sua istanza, facendo riferimento al protocollo di intesa di otto anni fa tra Ministero e Comune, ha indicato tra le priorità la delocalizzazione del traffico veicolare dal Parco Archeologico. Il ricorso è stato rigettato e le spese di giudizio sono state compensate tra le parti. L’area prossima ai templi è da sempre “protetta” da progettazioni che possono in qualche modo alternarne l’insuperabile bellezza. E sebbene il parcheggio non configuri una costruzione, la presenza di veicoli, in special modo autobus potrebbero andare in qualche modo a guastarne la visione. Una scelta che non troverà d’accordo i proprietari dei terreni in prossimità dell’area archeologica ma la storia, la cultura sono più importanti di tutto il resto. E in questo caso, oltre alla Soprintendenza, lo hanno stabilito anche i giudici.

Andrea Passaro