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Boccia sferza Renzi «Giusta la direzione ma serve fare di più»

«Un Governo stabile e la revisione del titolo quinto della Costituzione sono le precondizioni essenziali per una politica economica di sviluppo per il Paese, che ha necessità di cambiare. Per questo...

«Un Governo stabile e la revisione del titolo quinto della Costituzione sono le precondizioni essenziali per una politica economica di sviluppo per il Paese, che ha necessità di cambiare. Per questo il nostro essere a favore delle riforme è una posizione storica di Confindustria e non abbiamo cambiato idea». Dalla sua città il presidente degli industriali italiani, Vincenzo Boccia, torna a ribadire la posizione dell’associazione sul tema caldo della politica italiana, il referendum sulla riforma costituzionale, la madre di tutte le sfide per il premier Matteo Renzi, al cui esito è legata anche la sopravvivenza stessa del Governo. Ospite di Panorama d’Italia, la quattro giorni di incontri promossa dal settimanale edito da Mondadori, Boccia ieri pomeriggio ha risposto alle domande del direttore, Giorgio Mulè, in un talk show che si è svolto in un salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino pressoché vuoto, dove non sono certamente passate inosservate le assenze degli industriali salernitani e su tutte quella del presidente provinciale di Confindustria, Mauro Maccauro. In prima fila c’erano però l’assessore al Bilancio del Comune di Salerno, Roberto De Luca, il deputato dem Tino Iannuzzi, l’ex senatore Alfonso Andria e il presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata. Politica ed economia sono stati gli argomenti salienti dell’intervista pubblica, durata poco meno di un’ora. «Bisogna fare più politica è meno antipolitica», ha sostenuto il numero uno degli industriali italiani, che in buona sostanza ha bocciato quella che ormai è una pratica diffusa: fare politica «a costo zero». «Quando un politico dice: “fammi qualsiasi proposta ma a costo zero”, quella è antipolitica. La politica si fa a saldo zero». In pratica, ha spiega Boccia: «Bisogna pensare a quale Paese si vuole immaginare e noi di Confindustria vediamo un Paese industriale. Siamo ancora il secondo Paese industriale d’Europa dopo la Germania e nel Mezzogiorno possiamo puntare a costruire un grande laboratorio sperimentale legato all’industria». E parlando di Salerno, Boccia ha parlato non di una città «modello» ma ha sottolineato il «carattere particolare dei salernitani». «Questa – ha concluso – è una città che, grazie al porto e all’aeroporto, riesce non solo ad accogliere i turisti ma anche a essere competitiva e un polo di riferimento per lo scambio delle merci».

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