l’operazione
Bloccati dalla Polizia a spacciare droga
Droga pret-a-porter per la coppia finita sotto accusa per cessione di stupefacenti e ora a rischio processo: in particolare, i due imputati, Francesco Iovane, 31 anni, e la complice di 22 anni,...
Droga pret-a-porter per la coppia finita sotto accusa per cessione di stupefacenti e ora a rischio processo: in particolare, i due imputati, Francesco Iovane, 31 anni, e la complice di 22 anni, entrambi i soggetti già noti per precedenti specifici, furono fermati ad Angri subito dopo lo scambio denaro-stupefacente da un intervento mirato degli uomini della polizia di Stato, arrivati al luogo del reato dopo un pedinamento.
I due erano in zona per cedere dosi di droga, con incontro e scambio a chiudere la transazione illecita. L’acquirente, un consumatore di Sant’Egidio del Monte Albino, era giunto lì e fu perfettamente inquadrato con i due pusher-rivenditori nell’obiettivo degli investigatori. La dose di cocaina era chiaramente la prova dell’attività di spaccio. L’attività illecita di smercio di droga in questo frangente era stata preceduta da un lavoro investigativo costituito da controlli, appostamenti e pedinamenti rivolti ad incontri destinati a scambi in funzione dello spaccio, sul fiorente mercato della vendita in strada della cocaina. Lungo questo filone, una dettagliata informativa redatta dagli uomini impegnati nel servizio di controllo, rivolti alla piazza di spaccio sul territorio di Angri, riferì quanto accadde il 26 febbraio 2015, data in cui avvenne l’episodio contestato, con il controllo decisivo arrivato al culmine di un precedente modus dell’imputato, già noto per vicende simili agli uomini delle forze dell’ordine.
Dopo la conclusione della fase preliminare dell’inchiesta, Iovane rischia il processo insieme alla ragazza, coimputata con lui, chiamata a rispondere delle stesse accuse, con la richiesta di processo formulata dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore, competente per territorio, ora attesa dal vaglio del giudice dell’udienza preliminare del tribunale.(a. t. g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I due erano in zona per cedere dosi di droga, con incontro e scambio a chiudere la transazione illecita. L’acquirente, un consumatore di Sant’Egidio del Monte Albino, era giunto lì e fu perfettamente inquadrato con i due pusher-rivenditori nell’obiettivo degli investigatori. La dose di cocaina era chiaramente la prova dell’attività di spaccio. L’attività illecita di smercio di droga in questo frangente era stata preceduta da un lavoro investigativo costituito da controlli, appostamenti e pedinamenti rivolti ad incontri destinati a scambi in funzione dello spaccio, sul fiorente mercato della vendita in strada della cocaina. Lungo questo filone, una dettagliata informativa redatta dagli uomini impegnati nel servizio di controllo, rivolti alla piazza di spaccio sul territorio di Angri, riferì quanto accadde il 26 febbraio 2015, data in cui avvenne l’episodio contestato, con il controllo decisivo arrivato al culmine di un precedente modus dell’imputato, già noto per vicende simili agli uomini delle forze dell’ordine.
Dopo la conclusione della fase preliminare dell’inchiesta, Iovane rischia il processo insieme alla ragazza, coimputata con lui, chiamata a rispondere delle stesse accuse, con la richiesta di processo formulata dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore, competente per territorio, ora attesa dal vaglio del giudice dell’udienza preliminare del tribunale.(a. t. g.)
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