Blitz della Finanza al cimitero di Scafati

Acquisiti atti sullo smaltimento dei rifiuti e sui lavori nella struttura. L’indagine partita dalla denuncia di un imprenditore

SCAFATI. Smaltimento dei rifiuti e lavori all’interno del cimitero, scatta il blitz della Guardia di finanza all’Acse. La notizia è emersa solo nei giorni scorsi, quando il nuovo Consiglio d’amministrazione della società partecipata del Comune di Scafati ha reso ufficiale la voce che, ormai da giorni, circolava in città. I militari infatti, lo scorso 17 marzo, hanno fatto tappa negli uffici di via Diaz per acquisire atti sulla gestione della spazzatura all’interno della struttura di viale della Gloria.

I documenti che hanno portato via i finanzieri, coordinati dal capitano Nunzio Napolitano, sono soltanto una parte dell’inchiesta, più ampia, che è stata avviata nei mesi scorsi dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Tutto è partito dalla denuncia di un imprenditore attivo nel campo dei marmi, che ha presentato un esposto in cui ha parlato di lavori irregolari all’interno del cimitero e del relativo smaltimento dei rifiuti che avverrebbe in modo illecito. Un’attività investigativa partita con alcuni controlli da parte del nucleo di polizia giudiziaria del Tribunale nocerino e adesso continuati dai baschi verdi di via Nuova San Marzano. Il tutto riporta alla storica lotta tra i marmisti che si contendono i lavori nel camposanto scafatese. Una questione che riporta alla memoria l’aggressione del 2015, quando un operatore dell’Acse è stato aggredito da padre e figlio, proprietari di una ditta impegnata appunto nella lavorazione del marmo, e che ora si è invece sviluppata in maniera più ampia.

Oltre agli interventi sui singoli loculi, infatti, la magistratura vorrebbe fare chiarezza anche su come vengono scaricati i rifiuti dall’area cimiteriale. Secondo l’esposto presentato tutto questo sarebbe stato fatto in maniera illegale, sia per quanto riguarda il materiale organico che per quello derivante da lavori di natura edile. Per alcune operazioni ci sarebbero dei veri e propri buchi amministrativi, con la documentazione che però è diventata introvabile. Il tutto sarebbe inoltre avvenuto con il beneplacito degli operatori in forza all’Acse, la società che si occupa della gestione del cimitero scafatese e che da poco è guidato dal commercialista Daniele Meriani, nominato direttamente dalla Commissione ministeriale che attualmente guida l’Ente di Palazzo Mayer.

Accuse che, nelle prossime settimane, i finanzieri cercheranno di appurare e documentare. Nel faldone portato via otto giorni fa, infatti, potrebbero esserci le risposte che gli inquirenti cercano.

Domenico Gramazio

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