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Blitz antidroga: tornano in libertà quasi tutti gli indagati

SCAFATI. Il Rriesame del tribunale di Salerno rivede gran parte delle misure cautelari per i coinvolti nella maxioperazione che ha sgominato un giro di stupefacenti e armi. I giudici hanno...

SCAFATI. Il Rriesame del tribunale di Salerno rivede gran parte delle misure cautelari per i coinvolti nella maxioperazione che ha sgominato un giro di stupefacenti e armi. I giudici hanno scarcerato Antonio “Michele” Matrone, figlio del boss Francesco, disponendo per lui l’obbligo di dimora, liberando completamente Gina Gallo, anche lei raggiunta dalla misura domiciliare, liberando dalla stessa restrizione anche Enrico e Antonio Davide e Saverio Coraggioso.

Con questi è completamente libero anche Vincenzo Manzi, mentre restano in carcere Francesco Cesarano e Sabato Sensale, per il quale il tribunale ha annullato alcuni capi d’imputazione contestati.

I giudici hanno rinviato la trattazione per l’indagato Vincenzo Staffetta, pregiudicato in carcere come Massimo Borriello, mentre c’è attesa per le decisioni riguardanti gli indagati Gennaro Maisano, trentanovenne di Scafati, Maria Milone, quarantatreenne di Scafati Aniello Federico e Rosanna Borriello, trentacinquenne di Scafati, tutti reclusi a Fuorni, con l’udienza prevista venerdì. Il gruppo criminale scafatese fu sgominato dal blitz dei carabinieri di Scafati scattato due settimane fa con accuse di detenzione e traffico di armi, estorsioni e stupefacenti, con sette ordinanze cautelari in carcere, sei misure agli arresti domiciliari e un destinatario di divieto di dimora nel comune di Scafati, indagati a vario titolo per le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione di armi illegali ed allo spaccio di sostanze stupefacenti , estorsione e lesioni.

Gli inquirenti hanno ricostruito lo scambio di armi, con alcune pistole e un fucile a pompa, episodi di estorsioni tentate e consumate con ritorsioni, pestaggi e intimidazioni, e l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti tipo cocaina, hashish e mariujiana.

Il gruppo non aveva un capo individuato ma una serie di rapporti criminali per la rivendita di droga e le armi, con alcuni pluripregiudicati gravati da precedenti specifici. Il lavoro degli investigatori partì nel 2010 da un accertamento per la regolare detenzione di armi, proseguendo con intercettazioni ambientali e telefoniche. Le operazioni chiuse dalla richiesta cautelare presentata dalla procura di Nocera Inferiore trovarono riscontro dall’ordinanza del gip del tribunale nocerino dottoressa Giovanna Pacifico. Nel corso dei riscontri i militari sequestrarono droga.

Alfonso T. Guerritore

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