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Blitz alla mensa dell’ateneo

Sarebbero state riscontrate carenze. L’Adisu chiarisce: «Esiti di un esposto anonimo, servizio gradito agli studenti»

FISCIANO. Inchiesta sulla mensa dell’Università: i carabinieri della sezione di pg della procura di Nocera e i Nas di Salerno hanno effettuato un blitz riscontrando problemi riguardo la conservazione del cibo e la sicurezza sui luoghi di lavoro. L’accertamento sarebbe scattato lunedì in seguito a una denuncia degli studenti sul servizio, affidato in appalto alla società Gsl che prepara i pasti e li somministra.

Il lavoro ha interessato un’area di seicento posti, estesa oltre 4000 mq, considerando anche i depositi alimentari e l’area cucina, con contestazioni rilevate per violazioni della legge 81 del 2008: il punto chiave dell’informativa riguarda le informazioni sulla tracciabilità dei prodotti alimentari. Ancora, il terzo ambito riguarda la sicurezza, con delle pedane adoperate per lo stoccaggio dei prodotti confezionati rinvenute con chiodi arrugginiti, all’interno di un ambiente con varchi non idonei a impedire l’accesso di animali o parassiti. Ancora, per quanto riguarda le indicazioni di sicurezza ci sarebbe qualche falla come l’assenza di cartelli per le uscite di emergenza, luci d’emergenza non funzionanti, con analogo problema nell’area riservata alla mensa vera e propria. I militari avrebbero accertato carenze anche dal punto di vista della tenuta e pulizia dei locali, nonché umidità e qualche incrostazione, con polveri sulle cappe e ruggine in prossimità di celle frigo e banchi di lavorazione.

Il rappresententate legale dell’Adisu, prof. Domenico Apicella, chiarisce che nessun esposto di studenti sarebbe alla base degli accertamenti: «Si tratta di un esposto anonimo, perché le associazioni degli studenti con le quali sono in costante contatto mi hanno confermato la bontà del cibo e del servizio. Tra l’altro, noi effettuiamo solo controlli perché il servizio è affidato da un anno, con regolare gara, in gestione. Noi siamo tranquillissimi».

Il “buco nero” riscontrato sulla tracciabilità dei cibi avrebbe riguardano un piatto preparato nell’intervallo dei controlli effettuati, rimasto senza una precisa provenienza degli ingredienti. Gli accertamenti svolti dagli uomini dei carabinieri della Procura guidati dal luogotenente Massimo Santaniello e dalla squadra carabinieri del Nas guidato dal capitano Ferrara, coordinati dal pm Amedeo Sessa sono alle prime fasi: non risultano persone iscritte nel registro degli indagati.

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