Blitz a Cala del Cefalo, sequestri e denunce 

Camerota: sigilli a 8 parcheggi abusivi sotto il costone roccioso a rischio crollo, 12 persone nei guai

CAMEROTA. Otto parcheggi abusivi sequestrati all’ombra del costone roccioso di Cala del Cefalo di Marina di Camerota e dodici persone denunciate per occupazione di suolo demaniale e deturpamento dell’ambiente. Il blitz dei carabinieri, concordato con la Procura di Vallo della Lucania, è scattato ieri mattina, a seguito del distaccamento di un grosso masso dal costone roccioso che nei giorni scorsi ha distrutto l’autovettura di un turista parcheggiata in una delle aree oggi sequestrate. Le persone denunciate sono state anche contravvenzionate per esercizio abusivo di attività di parcheggio.
«Il rischio crolli è troppo elevato – hanno spiegato gli inquirenti – è nostro dovere occuparci innanzitutto della sicurezza delle persone». Lo stesso sindaco Mario Scarpitta, lunedì mattina, ha chiesto alla polizia municipale con l’ordinanza n. 10 di «procedere alla verifica delle eventuali occupazione delle aree a rischio pericolo caduta massi e procedere alla sgombro di ogni abusiva occupazione».
Le stesse aree, già lo scorso anno, erano state interdette al pubblico dalla Provincia. Poi ieri mattina il sequestro. Un fulmine a ciel sereno per i frequentatori della spiaggia del Mingardo ma soprattutto per gli stabilimenti balneari che usufruivano di queste aree per il parcheggio delle auto dei propri clienti. Oltre mille i posti auto perduti. «Massima fiducia nella magistratura – ha dichiarato il primo cittadino - ma in qualità di sindaco ho chiesto all’autorità giudiziaria di dissequestrare per motivi di sicurezza almeno le aree a ridosso della strada per creare delle vie di fuga in caso di emergenza». Poi ha aggiunto. «Stiamo lavorando per individuare delle aree parcheggio in zona Trivento e istituire un servizio navette per permettere a tutti i cittadini di arrivare normalmente nelle strutture di Cala del Cefalo».
Amareggiati gli operatori turistici. «Speriamo possa prevalere il buon senso – ha dichiarato, presidente dell’associazione balneari Camerota - tutelando in primis la pubblica incolumità e tenendo presente che la chiusura dei varchi potrebbe comportare caos e seri problemi di sicurezza alla viabilità, oltre che un grave danno economico alle attività balneari».