Bivacchi sul lungomare I residenti insorgono

«Non vogliamo essere tacciati di razzismo o di intolleranza ma quel che succede quotidianamente nei pressi di piazza Cavour, sul lungomare, è vergognoso. Viola qualsiasi regola di civiltà». Sono esasperati i residenti e i commercianti del centro storico che, ogni giorno, devono fare i conti con lo spettacolo, ben poco gradevole, che fornisce loro un gruppo di stranieri, presumibilmente di origini slave, che da tempo si è praticamente accampato sulle aiuole che separano lungomare Trieste da via Roma, all’altezza della chiesa di Santa Lucia. Certo non gli unici incivili presenti in città, ma forse i più “visibili”.

Nei giorni scorsi, alcuni cittadini della parte antica della città hanno raccontato di aver visto alcuni di loro - a far parte del gruppo sono sempre gli stessi e, quindi, ormai noti ai salernitani della zona - rinfrescarsi in pubblico in abiti più che succinti. Insomma, si facevano la doccia in strada. A pochi passi sia da Palazzo di Città che da quello della Provincia. «Impossibile che le forze di polizia non li vedano - sbotta uno dei residenti del posto - ed è assurdo che una città che si vanta dei primati “europei” raggiunti tolleri uno spettacolo simile». Ma non è solo la doccia en plein air che ha disturbato i salernitani del centro storico quanto anche la quantità di rifiuti che gli “ospiti” lasciano normalmente laddove si accampano per mangiare o per schiacciare la pennichella pomeridiana (il più delle volte sulle panchine del lungomare situate in corrispondenza di via Duomo). «In più, alcuni di loro diventano fastidiosi quando bevono - racconta un commerciante - e spesso si avvicinano agli automobilisti che hanno appena parcheggiato in zona chiedendo soldi in maniera insistente. Chiediamo, quindi, che vengano allontanati».

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