«Bisogna commissariare la Fondazione Ravello»

Un infuriato Brunetta scrive a Caldoro e contesta l’elezione di Vuilleumier La replica del sindaco: «Non ci sono state irregolarità di alcun tipo»

RAVELLO. Chiede il commissariamento della Fondazione Ravello, Renato Brunetta, all’indomani dell’elezione, come presidente dell’Ente che gestisce Villa Rufolo e organizza il Festival, del sindaco della “città della musica” Paolo Vuilleumier. Attraverso una nota inviata al presidente della Regione Stefano Caldoro, l’ex ministro invita l’organismo che ha sede a Palazzo Santa Lucia a «mettere in atto, con la massima urgenza, ogni azione finalizzata ad assicurare il rispetto delle regole di funzionamento della Fondazione Ravello e di legge e, soprattutto, a garantire la immediata operatività e legittimità della stessa Fondazione, anche ricorrendo - laddove ritenuto opportuno e necessario - alla nomina di un commissario».

Brunetta, di fatto, si sente ancora presidente della Fondazione, nonostante il suo mandato sia scaduto, e non riconosce l’elezione di Vuilleumier. «Tali illegittimità, in contrasto con le leggi e lo statuto – spiega Brunetta – pongono la Fondazione in una condizione di assoluta precarietà e pericolo, mettendo a serio rischio la stessa organizzazione del prossimo Ravello Festival, che rappresenta il principale scopo fondativo di un organismo partecipato dalla Regione». Di certo il clima che si respira in questi giorni nella cittadina della Costiera, non è sicuramente dei più salubri.

Perché che sia una lotta di potere oramai è chiaro a tutti. E, soprattutto, uno scontro tra gli ex amici Vuilleumier e Secondo Amalfitano, che è anche segretario generale della Fondazione e direttore di Villa Rufolo.

Vuilleumier, comunque, è pronto a tendere la mano e a rassegnare pure le proprie dimissioni, in segno di pace, nella prossima seduta del Consiglio d’indirizzo, convocato del neo presidente il prossimi 11 febbraio. «Ritengo la mia nomina valida – spiega – perché avvenuta nel corso del proseguo di una riunione ritenuta legittima. Ma non avrei nessuna difficoltà a ipotizzare le mie dimissioni, per procedere ad una nuova elezione. A patto, però, che questa mia decisione riporti la serenità tra i soci fondatori». Del resto, come tiene a specificare il sindaco «ho accettato l’incarico su esplicita richiesta del presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, e mi sono messo a disposizione di Ravello e della Fondazione, nel pieno rispetto delle regole, come vorrei che facessero anche gli altri».

Gaetano de Stefano

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