Bimbo morto a bordo Salerno in lacrime

Anche il prefetto non riesce a trattenere la commozione per il lutto Accolti 990 migranti: la squadra Mobile ferma sette presunti scafisti

SALERNO. La piccola bara bianca viene trasportata a braccio dalla scala della Siem Pilot a terra, sul molo Manfredi. È la prima immagine del diciassettesimo sbarco di migranti a Salerno. Il silenzio surreale che avvolge lo scalo salernitano quando gli addetti dei servizi cimiteriali scendono dalla nave, è interrotto, a tratti, solo dal rumore dei flash delle macchine fotografiche. Il prefetto Salvatore Malfi, sale a bordo per un attimo e porge la mano ad una donna, poi ad un uomo, entrambi scalzi, affranti dal dolore e provati dalla fatica del viaggio interminabile. Sono i genitori del piccolo nigeriano morto nelle acque del canale di Sicilia e recuperato in condizioni disperate. «Una tragedia - dice il Prefetto con un filo di voce e gli occhi rossi dall’emozione - scusate, anche per me è difficile raccontare di bambini morti in mare, non è la prima volta ma purtroppo è sempre una tragedia immane».
I genitori, cattolici, chiedono una benedizione prima che il feretro venga trasportato al cimitero, don Vincenzo della Caritas, li accoglie, li abbraccia e poi rivolto alla salma recita la preghiera. Il saluto, mano destra alla fronte, dei militari presenti, ed il via alle operazioni di sbarco dei 990 migranti. «Questa volta con la tristezza nel cuore - continua il prefetto- ma con la serenità di sapere di aver salvato tante altre vite umane». Sul molo Manfredi, arriva anche il sindaco Vincenzo Napoli che, insieme al prefetto, ha dato immediata disponibilità alla sepoltura della piccola vittima al cimitero e, contestualmente, alla permanenza dei genitori sul territorio: «Oggi è il giorno del dolore e della speranza - ha dichiarato Napoli - situazioni come queste ci riempiono il cuore di tristezza. Salerno si dimostra ancora una volta, città dell’accoglienza e città particolarmente attenta alle situazioni dei minori che arrivano sulle nostre coste, soprattutto quelli non accompagnati. Con il settore delle politiche sociali, faremo in modo di accelerare le pratiche di affido per tutti questi minori non accompagnati che hanno vissuto situazioni di estremo disagio che scappano dalla guerra e dalla disperazione e sono privi di tutti gli affetti che invece meritano».
Sono 172 i minori giunti a Salerno con la Siem Pilot, si aggiungono ai 701 uomini ed alle 118 donne. Tutti provengono dalle zone sub sahariane, dal Pakistan, dalla Nuova Guinea, dall’Eritrea, dal Sudan, dal Marocco, dalla Nigeria, dal Bangladesh e dal Kashmir, una regione situata tra India e Pakistan. «La situazione nelle acque libiche ed in quelle del Canale di Sicilia la conosciamo tutti - ha dichiarato il comandante della Capitaneria di Porto Gaetano Angora- sono circa duecentomila le persone pronte a partire e lasciare i paesi d’origine con ogni mezzo. I porti siciliani e calabresi sono già eccessivamente affollati da sbarchi continui e Salerno ed in questo senso, si prepara ad ospitare ulteriori flussi migratori. La macchina organizzativa è collaudata e va sempre migliorando, in occasione di questo sbarco i migranti, dopo una prima accoglienza saranno trasferiti in un centro più organizzato, allestito dalla Croce Rossa in via Dei Carrari, e successivamente, dopo le operazioni di rito, smistati secondo le indicazioni del programma nazionale, alle rispettive destinazioni».
Tra i migranti, particolare attenzione ai 55 casi di scabbia, alle 15 donne incinte ed ai 50 feriti, tra cui 46 adulti e 4 minori. Un giovane della Nuova Guinea è risultato ferito da un colpo di arma da fuoco, ma pare, secondo una prima ricostruzione, che l’episodio risalga ad un periodo precedente all’imbarco e cioè quando si trovava ancora in Libia. Da verificare, la posizione di sette persone, fermate dalla Squadra Mobile, che potrebbero essere i presunti scafisti.
Le operazioni di sbarco sono proseguite per tutta la giornata, i migranti, non affetti da patologie, a bordo di pullman scortati dalla polizia hanno raggiunto il campo della Croce Rossa in via del Carrari dove, sono stati rifocillati e sistemati nell’apposita tendostruttura prima di essere trasferiti in varie zone d’Italia. 125 resteranno in Campania, altri saranno ospitati in altre Regioni, dal Veneto al Trentino all’Emilia Romagna.
Carla Polverino
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