il caso in ospeDALE

Bimbo fratturato C’è richiesta danni

Tornerà in ospedale lunedì mattina il bimbo di 18 mesi curato con una tachipirina per una frattura al braccio ed ingessato dopo quattro giorni. Questa mattina, invece, il legale della famiglia, l’avvo...

Tornerà in ospedale lunedì mattina il bimbo di 18 mesi curato con una tachipirina per una frattura al braccio ed ingessato dopo quattro giorni. Questa mattina, invece, il legale della famiglia, l’avvocato Leopoldo Catena, depositerà la richiesta di risarcimento danni alla direzione sanitaria dell’Ospedale di Eboli: «oltre a questa richiesta – spiega l’avvocato Catena – ci riserviamo di agire anche penalmente».

Dichiarazioni che esprimono lo sdegno di quanto accaduto al nosocomio ebolitano: una frattura al braccio non diagnosticata e curata con una tachipirina.

Giovedì scorso il piccolo viene trasportato dai genitori al pronto soccorso dopo essere caduto in casa, tra pianti e dolore i medici avrebbero diagnosticato una contusione e dimesso il bambino con una terapia a base di antipiretico.

Tranquillizzati dal medico i genitori ritornano a casa ma, nonostante la terapia medica, il dolore non passa, il piccolo si lamenta, il braccio si gonfia.

Dopo due giorni, domenica mattina, mamma e papà decidono di ritornare in ospedale ma ancora una volta vengono rimandati a casa perché non ci sono i medici per le radiografie. Ancora 24 ore di attesa per il piccolo: lunedì è stato sottoposto agli esami radiologici che in maniera inconfutabile hanno ‘fotografato’ la frattura al braccino ed è stato ingessato. La tenera età del bimbo ed i quattro giorni di attesa, però, potrebbero avere irrimediabilmente compromesso la corretta calcificazione della frattura.

Un pericolo che potrà essere scongiurato solo lunedì mattina, quando, sottoposto ad ulteriori radiografie, i medici potranno constatare se l’ulna è rientrata correttamente oppure sarà necessario un intervento chirurgico per consentire la guarigione.

«Non è ammissibile che un medico non si accorga di una frattura – conclude l’avvocato – oltre al danno subito vogliamo che i responsabili rispondano di quanto accaduto».

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