Bilancio, il centrodestra stampella di Canfora

Decisivi per il quorum i sindaci di Eboli, Campagna, Scafati e delle due Nocera Forte astensione del Pd. Assenti molti primi cittadini della Costa d’Amalfi

SALERNO. Alla fine, grazie alla presenza di alcuni amministratori di centrodestra, a Palazzo Sant’Agostino la maggioranza del presidente Canfora riesce a raggiungere il quorum superando così, per il bilancio di previsione 2015, anche lo scoglio dell’assemblea dei sindaci. A fare da stampella alla maggioranza il consigliere provinciale di Forza Italia e sindaco di Campagna, Roberto Monaco; il primo cittadino di Eboli, Massimo Cariello (Nuovo Psi); il sindaco di Roccagloriosa, Nicola Marotta (Noi con Salvini) vicino al consigliere provinciale d’opposizione, Attilio Pierro e Diego Chirico delegato del Comune di Scafati (l’unico ad aver votato contro). Certo, nemmeno il centrosinistra ne esce bene. Su 155 comuni (tre sono commissariati), solo 52 amministratori sono arrivati a Palazzo Sant’Agostino. Tant’è che il quorum è stato raggiunto due ore dopo la convocazione del consiglio. Non c’era, ad esempio, il sindaco di Capaccio Italo Voza; quello di Vietri sul Mare, Francesco Benincasa; di Sassano, il neo eletto presidente del Parco del Cilento, Tommaso Pellegrino o quello di Pollica, Stefano Pisani. Anche la Costa d’Amalfi fa sentire il peso della sua assenza. Mancano nove amministratori; dentro solo Secondo Squizzato sindaco di Cetara e Andrea Reale, primo cittadino di Minori. Tiene anche il braccio di ferro del segretario provinciale dell’Udc, Luigi Cobellis. Oltre al sindaco di Novi Velia e consigliere regionale, Maria Ricchiuti, in Provincia hanno pesato le assenze del primo cittadino di Vallo della Lucania, Antonio Aloia così come quelle di comuni come Salento, Omignano, Orria, Stio, Laurito riconducibili a Cobellis. Tiene invece il patto a Nocera Superiore siglato con Manlio Torquato, in Provincia c’era un suo delegato. Nell’agro hanno pesato anche i civici di centrodestra: da Cuofano di Nocera Superiore al primo cittadino di San Marzano sul Saro (presente un delegato); Michele Strianese di San Valentino Torio; Antonio Rescigno di Bracigliano e Cosimo Ferraioli di Angri. In pratica l’assemblea dei sindaci ha rappresentato 691.416 cittadini salernitani su un totale di 1.016.712.

Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti (Fi) se da un lato, con un suo delegato, contribuisce al raggiungimento del quorum dall’altro commenta: «Non si può approvare un bilancio di previsione il 28 dicembre, dopo aver programmato le attività nel corso dell’anno senza mai rapportarsi con i Comuni. Siamo disponibili al di là delle ideologie e appartenenze politiche a valutare favorevolmente i prossimi bilanci se ci mettessero in condizione di poter partecipare alle scelte che riguardano il territorio e le nostre comunità».

Massimo Cariello, neo sindaco di Eboli già assessore provinciale con villani e consigliere di maggioranza con Cirielli, risponde così ai cronisti: «Sono qui in rappresentanza del mio Comune, si parla del futuro del nostro territorio ed io rappresento tutti gli abitanti del mio comune. Appello a non esserci? Non so di cosa state parlando».

L’appello a non esserci, era stato lanciato dall’ex inquilino di Palazzo Sant’Agostino, Antonio Iannone definendo la presenza dei sindaci in Provincia una «offesa alla loro dignità». Proprio Iannone, su facebook, ha commentato la forte assenza come «un segnale forte di dissenso da parte di chi ha scelto di non offendere la propria intelligenza. Peraltro anche questa assise vuota di confronto e di discussione sulle problematiche dei territori è stata svolta con una procedura molto discutibile: l’appello per verificare il numero legale andava fatto alle 10.30 ed invece il numero legale è stato composto alle 12.12. Canfora e la sua maggioranza consiliare ci stanno facendo assistere a cose che gli umani non avrebbero mai immaginato».

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