Bilancio falso, nuovi guai per Della Monica

A processo con altre nove persone per il crac della holding Hdc che controllava Cavamarket

Non solo bancarotta fraudolenta per il crac di Cavamarket (imputazione per la quale è già in corso il processo) ma anche false comunicazioni sociali nella controllante Hdc, cuore finanziario della holding che gestiva i supermercati Despar. Ieri per questo “falso” sono stati rinviati a giudizio l’ex “re” dei market, Antonio Della Monica (già presidente di Hdc), e altre nove persone, tra consiglieri d’amministrazione, consulenti finanziari e sindaci della Hdc. Ha invece patteggiato Roberto D’Andrea (difeso dall’avvocato Federico Conte ed ex amministratore della società controllata Giada) concordando con il pubblico ministero una pena di quattro giorni in continuazione con quella di due anni e otto mesi patteggiata per la bancarotta Cavamarket.

Ad affrontare il processo che inizierà il 22 aprile saranno, oltre a Della Monica, Marcello D’Andrea (che amministrava la società Antema), Raffaele D’Andrea (già alla guida della Damas), Vincenzo D’Andrea (che era al vertice della Artica), i tre componenti del collegio sindacale della Hdc (Ernesto Cesaro, Ignazio Carbone e Luigi Lamberti), Roberto Piccinini e Ruggero Battisti (rispettivamente presidente e consigliere della società di revisione contabile Italrevi), Sabrina Di Maio in qualità di socio della Italrevi e di esperto incaricato della relazione di stima sul valore delle società del gruppo Hdc. Per la Procura sono tutti colpevoli di aver manomesso i dati del bilancio 2008 (di non averlo impedito, nel caso dei componenti del collegio sindacale) «con l’intenzione di ingannare il pubblico e al fine di conseguire per sé un ingiusto profitto». Avrebbero comunicato ai soci una situazione finanziaria ben più florida di quella reale, omettendo di conteggiare una perdita di oltre 71 milioni di euro che derivava alla Hdc dalla partecipata Cavamarket e che era già emersa sei mesi prima. Una perdita che, se calcolata, avrebbe subito fatto emergere lo stato di “rosso” in cui tutta la holding era precipitata. A decidere sulla vicenda sarà la seconda sezione penale, a cui il gup Massimiliano De Simone ha inviato gli atti. (c.d.m.)

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