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Bianchi a giudizio per il crollo di un solaio

Sei anni fa, a febbraio, ci fu il crollo di un solaio di un palazzo nel centro storico, in largo Montone, nei pressi di via Trotula De Ruggiero. Un bimbo di sette anni precipitò da un’altezza di sei...

Sei anni fa, a febbraio, ci fu il crollo di un solaio di un palazzo nel centro storico, in largo Montone, nei pressi di via Trotula De Ruggiero. Un bimbo di sette anni precipitò da un’altezza di sei metri mentre giocava in casa con il pallone. Per quella “tragedia sfiorata” ci sono ora sei imputati. Il gup Donatella Mancini del tribunale di Salerno ha rinviato a giudizio l’allora manager dell’ospedale Ruggi di Salerno, Attilio Bianchi, e cinque tecnici. Quell’edificio che confina con la chiesa di Santa Maria de Alimundo, rientra tra i beni patrimoniali dell’azienda ospedaliera. Gli imputati – ritiene il giudice – hanno concorso, a vario titolo, nel reato di disastro colposo. Il processo è fissato a fine giugno dinanzi ai giudici della Prima sezione penale. Quel pomeriggio, un quarto alle tre, il ragazzino era in casa e passava il tempo rincorrendo un pallone. Con lui c’erano la madre e i fratelli. La quiete familiare fu spezzata da un rumore fragoroso. Subito dopo si udirono le urla disperate del piccolo che era precipitato di sotto con il pallone. Tra i primi a soccorrerlo uno dei fratelli che, dopo aver forzato una porta, raggiunse il bimbo attraverso una fenditura. Per fortuna il ragazzino non riportò nessun danno fisico permanente, solo alcune contusioni e qualche graffio. Il bilancio poteva avere conseguenze ben più gravi.

Sul luogo del crollo si portarono i carabinieri e i vigili del fuoco. Il fabbricato fu dichiarato inagibile e la famiglia ospitata in altra struttura. Intanto, la procura aprì un’inchiesta ipotizzando il disastro colposo. Le indagini si sono chiuse individuando responsabilità dell’accaduto nell’allora manager Bianchi e nei tecnici.

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