il raduno nazionale 

Bersaglieri, salernitani protagonisti 

Applausi e fiori per la delegazione Eboli-Piana ieri a San Donà di Piave

SAN DONÀ DI PIAVE. Applausi scroscianti e lancio di fiori al passaggio della delegazione di Eboli-Piana del Sele al 66esimo raduno nazionale dei bersaglieri, conclusosi ieri a San Donà di Piave. Oltre 70mila fanti piumati hanno partecipato alla sfilata nella storica città veneta fortemente legata al suo fiume, che la taglia in due ma la unisce e la raccorda proprio con quell’epica resistenza che diede il via all’unità d’Italia.
L’annuale appuntamento degli uomini tanto cari al fondatore del Corpo, generale Alessandro La Marmora, ha toccato il top con i bersaglieri ebolitani in congedo che diffondevano nell’etere non solo gli inni patriottici ma, sopratutto, le antiche melodie napoletane sulle quali si sintonizzavano residenti, emigrati e ospiti assiepati lungo il percorso, dando così spessore e tonalità alle più classiche e note canzoni cantate in tutto il mondo.
Nella rappresentanza campana - capeggiata dal presidente interregionale meridionale dei fanti piumati in pensione, colonnello Eugenio Martone e dal presidente regionale bersaglieri Antonio Palladino - si è distinta per consistenza e spessore canoro la sezione “Generale Antonio Scrimieri”, costituita ad Eboli nel 1989, col presidente luogotenente Eugenio Gambardella, il vice presidente Rocco Fiore, il segretario Vincenzo Alaimo, i consiglieri Paolo Morra e Vito Vocca. Accompagnati dal responsabile religioso don Enzo Caponigro e da una nutrita schiera di familiari e amici che, in coro, diffondevano lungo le rive del fiume i più coinvolgenti ritornelli. Proprio le celeberrime melodie hanno costituito l’elemento aggregante tra la folta delegazione e le migliaia di persone assiepate lungo il percorso della parata. Una simbiosi particolare con la rappresentanza campana, nella quale spiccava quella ebolitana, intriso di amor patrio che riverberava lungo quel fiume simbolo dell’unità d’Italia, fatto di applausi scroscianti e gratificanti verso quella componente che riusciva a toccare e smuovere i più intimi sentimenti, tanto rari oggi.
Forse mai nei 19 anni dalla sua costituzione la delegazione salernitana è riuscita a catalizzare tanta attenzione, scatenando entusiasmo e applausi. Il pubblico attestato di riconoscenza verso gli ideali delle Fiamme Cremisi che, da sempre, infiammano e investono i cuori degli italiani, è stato il fiore all’occhiello di una parata nella quale i bersaglieri dei presidenti Martone, Palladino e Gambardella si sono davvero distinti. Lo hanno fatto al seguito di un medagliere stracolmo di aurei riconoscimenti al quale si raccorda il fortissimo senso di gratitudine verso quei soldati, che proprio a San Donà e sul fiume Piave, seppero erigere la strenua difesa dei nostri confini consentendovi lo svolgimento della rassegna di quest’anno dei fanti piumati d’Italia che, il prossimo anno, si ritroveranno a Matera per il loro raduno nazionale.
Pietro Comite
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