Beni confiscati Bocciato il progetto di via Satriano 

Il Comune voleva realizzare la sede della Protezione civile ma il piano è solo 22esimo nella graduatoria regionale

Riuso e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata. Dalla Regione Campania è arrivato il “no” che stronca il progetto presentato dal Comune di Angri. Per l’ente sfuma così la possibilità di ottenere un finanziamento di quasi un milione e mezzo di euro da destinare alla trasformazione di un complesso edilizio sequestrato alla mafia in “Nuova sede della protezione civile-Polo di aggregazione e formazione civica”.
L’idea che la giunta di Ferraioli ha approvato lo scorso 9 gennaio è stata giudicata idonea, ma il punteggio ottenuto in graduatoria si è rivelato insufficiente, così il progetto è finito tra quelli “non finanziabili per esaurimento delle risorse disponibili”. Solo 22esimo su 27 candidati, con una valutazione di 34,5, inferiore di ben 40 punti rispetto a Parete, primo Comune in classifica. Aveva fatto richiesta di 1 milione e 440mila euro il Comune di Angri. Soldi da investire in una struttura di via Satriano da trasformare così: un piano interrato adibito a ricovero mezzi speciali di protezione civile, un piano terra adibito ad uffici e sale operative per la gestione delle emergenze, con un’aula multimediale per attività varie di aggregazione sociale e un sottotetto uso deposito. In più l’area sarebbe stata dotata di parcheggi coperti, spazi aperti collettivi e aree dedicate alle esercitazioni.
Un’idea valida ma non abbastanza secondo i criteri presi in esame. La griglia di valutazione adottata per la partizione dei fondi ha tenuto conto di diversi aspetti, tra cui la coerenza della proposta con gli obiettivi del PON legalità 2014-2020, la posizione del bene da riutilizzare, ma anche la capacità amministrativa nella realizzazione di opere pubbliche e l’adeguatezza del piano finanziario presentato. Previsti anche dei criteri di premialità per progetti particolarmente rilevanti rispetto alle priorità dell’Unione Europea o al potenziale emblematico dal bene sequestrato alla mafia. Priorità anche per i comuni con esperienze positive pregresse nell’ambito di progetti simili. Stando alla valutazione di questi e altri requisiti, Angri non ce l’ha fatta.
Buone notizie però per altri comuni dell’Agro nocerino sarnese: 1 milione e 500mila euro finiranno nelle casse del Comune di Sarno mentre quello di Nocera Inferiore ne ha intercettati 361mila. Il finanziamento arriva dall’utilizzo congiunto del Fondo Europeo dello Sviluppo Regionale e di fondi derivanti dal PON Legalità 2014-2020.
Valentina Comiato
©RIPRODUZIONE RISERVATA