«Benefici dal turn over, ma non basta»

D’Ambrosio: «Sono arrivati due neuroradiologi e avremo anche due anestesisti. Attendiamo altre buone notizie»

Lo sblocco del turnover della sanità in regione Campania giova, seppure in minima parte, anche all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore. Quattro i medici distaccati, di cui due già arrivati. Una goccia nel mare se si considera che dall’avvio delle politiche di austerity e razionalizzazione sono mancate circa 150 unità. Personale medico, infermieristico, piuttosto che tecnico e ausiliario, che non è stato mai sostituito.

In minima parte, qualche aiuto agli organici è arrivato da avvicinamenti temporanei per motivi familiari. Nulla di durevole però. «Stiamo avendo un piccolo beneficio dallo sblocco del turnover – ha dichiarato il direttore sanitario dell’ospedale nocerino, Maurizio D’Ambrosio –. Sono arrivati due neuroradiologi nel mese di gennaio e tra marzo e aprile arriveranno anche due anestesisti. Ma attendiamo altre buone notizie».

I vertici della struttura di viale San Francesco stanno spingendo per un incremento considerevole di «medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia». Discorso a parte, invece, per gli operatori socio sanitari: «Con l’azienda si sta discutendo un supporto per i servizi di pulizia e per la sanificazione, così come per la logistica e l’ausiliarato. Stiamo preparando richieste di integrazione».

Due in effetti i nodi da sciogliere: qualche radiologo in più e medici per l’emergenza urgenza. «La cosa principale, quella che deve essere affrontata con priorità – ha continuato il direttore D’Ambrosio –, è il potenziamento del personale medico del pronto soccorso. È una struttura a cui afferisce infatti un’utenza elevata».

Mancano medici dedicati. Il vertice sanitario raccoglie, dunque, i numerosi appelli che si levano relativamente al reparto di emergenza. Sos che non sono solo interni, ma arrivano soprattutto dall’utenza che è sempre più numerosa. «Dobbiamo dare risposte qualitative perché questo ospedale è un DEA di secondo livello, con reparti specialistici di riferimento territoriale», ha aggiunto il medico responsabile della più importante struttura dell’Asl Salerno.

Dopo aver affrontato il nodo pronto soccorso e, più in generale, quello dell’emergenza urgenza all’“Umberto I”, si affronteranno poi le altre carenze. «Occorre un potenziamento di unità operative a macchia di leopardo – ha continuato –. Lo soddisferemo con lo sblocco del turnover, ma anche continuando l’opera di razionalizzazione».

Un lavoro anche dall’aspetto preventivo. Le unità che dovrebbero arrivare nei prossimi mesi in viale San Francesco, oltre alle quattro già previste, consentiranno di gestire al meglio anche il delicato periodo delle ferie estive, quando i problemi e le carenze si fanno sentire di più.

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