L'EVENTO

Benedetto XVI visita PompeiCon lui Martino e Pierro

Messa sul sagrato del santuario mariano davanti a circa trentamila persone. Hanno concelebrato tutti i vescovi campani, quattro cardinali e sacerdoti

POMPEI. Messa di Benedetto XVI a Pompei. Con il papa hanno concelebrato tutti i vescovi della Campania, quattro cardinali e numerosi sacerdoti. Oltre al cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, presenti i cardinali Michele Giordano, emerito di Napoli, Camillo Ruini ed il salernitano Renato Raffaele Martino presidente del Pontificio Consiglio giustizia e Pace. Sull'altare anche l'arcivescovo di Salerno, monsignor Gerardo Pierro. Ricordando Bartolo Longo, fondatore del santuario di Pompei, trasformatosi come san Paolo "da persecutore in apostolo", il Papa ha osservato che anche ai nostri giorni "non mancano simili tendenze". "La vicenda della sua crisi spirituale e della sua conversione - ha detto nell'omelia della messa celebrata sul sagrato del santuario, davanti a circa trentamila persone - appare oggi di grande attualità": da studente, "influenzato da filosofi immanentisti e positivisti, si era allontanato dalla fede cristiana diventando un militante anticlericale e dandosi anche a pratiche spiritistiche e superstiziose".

Poi la conversione, che "contiene un messaggio molto eloquente per noi, perché purtroppo simili tendenze non mancano nei nostri giorni. In questo Anno Paolino - ha aggiunto - mi piace sottolineare che anche Bartolo Longo, come san Paolo, fu trasformato da persecutore in apostolo: apostolo della fede cristiana, del culto mariano e, in particolare, del Rosario, in cui egli trovò una sintesi di tutto il Vangelo. Questa città, da lui rifondata, è dunque una dimostrazione storica di come Dio trasforma il mondo: ricolmando di carità il cuore dell'uomo e facendone un 'motore' di rinnovamento religioso e sociale".

Pompei, con le sue "opere sociali", non è una "cattedrale nel deserto", ma "è inserita nel territorio della valle per riscattarlo e promuoverlo". Benedetto XVI ha definito Pompei "una cittadella di Maria e della carità, non però isolata dal mondo, non, come si suol dire, - ha precisato - una 'cattedrale nel deserto', ma inserita nel territorio di questa Valle per riscattarlo e promuoverlo. La storia della Chiesa, grazie a Dio, - ha aggiunto - è ricca di esperienze di questo tipo, e anche oggi se ne contano parecchie in ogni parte della terra. Sono esperienze di fraternità, che mostrano il voltodi una società diversa, posta come fermento all'interno del contesto civile. La forza della carità, - ha concluso - infatti, è irresistibile: è l'amore che veramente manda avanti il mondo!".

"Il popolo mariano coralmente chiede la canonizzazione del beato Bartolo Longo". E' quanto si leggeva su alcuni striscioni affissi ai balconi nella piazza Bartolo Longo a Pompei. Bartolo Longo, fondatore del santuario mariano e delle opere di assistenza annesse, è stato beatificato nel 1980 dal Papa Giovanni Paolo II che per due volte è stato in visita a Pompei.

"Siamo gente del Sud, viviamo in una terra a volte martoriata, eppure bella e ricca di bene. Tutti sentiamo il bisogno di un paterno conforto, e special modo i nostri giovani, pronti a lavorare alacremente con impegno nella vigna del Signore". Con queste parole il sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio ha salutato il Papa.