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Bene confiscato e mai utilizzato: è polemica

SCAFATI. Bene confiscato in via Aquino. Gli attivisti di Scafati Arancione chiedono il commissariamento della gestione della struttura e si rivolgono all’Agenzia nazionale per i beni confiscati. Il...

SCAFATI. Bene confiscato in via Aquino. Gli attivisti di Scafati Arancione chiedono il commissariamento della gestione della struttura e si rivolgono all’Agenzia nazionale per i beni confiscati.

Il bene confiscato in via Aquino sembra essere stato messo nel dimenticatoio dall’amministrazione comunale. Le opposizioni chiedono chiarezza sui motivi per chi dal lontano 2009 nulla è stato fatto per recuperare la struttura. «Dal 2009 nulla è stato fatto per riconsegnarlo realmente alla città. Va ricordato che sono stati sprecati 200.000 euro del progetto “You and me” che dovevano servire per l'inizio della messa in sicurezza del bene in questione (perché ricordiamo abusivo). Che fine hanno fatto quelle risorse stanziate dal governo centrale?».

Scafati arancione, forza politica extra-consiliare, si chiede come mai la questione del bene sia stata riposta volontariamente nel dimenticatoio.

Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene (dati dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)

«Lo hanno fatto - precisa Carotenuto - per insabbiare responsabilità politiche sul suo riutilizzo, che rappresenterebbe oltre che una opportunità per la nostra comunità anche un messaggio forte e chiaro di ripristino della legalità nel nostro paese».

Il Comune di Scafati poco tempo fa ha inaugurato uno sportello anti-racket e il sindaco, Pasquale Aliberti, si è detto favorevole ad acquisire anche i beni confiscati al clan Galasso di via Nuova San Marzano. «Non basta istituire un settore ad hoc presso il nostro Comune, impegnando altre risorse, se poi non seguono azioni concrete di pianificazione e programmazione per l’utilizzo del bene in questione. Ricordiamo a tal proposito, l’audizione del 4 maggio 2012 presso la commissione d’inchiesta presso il consiglio regionale in cui il primo cittadino di Scafati venne invitato a chiarire i motivi di questi ritardi che si protraggono tuttora».

Gli arancioni si sono rivolti all’Agenzia Nazionale per i beni confiscati: «Vogliamo chiarezza e dobbiamo verificare la sussistenza delle condizioni necessarie al commissariamento della gestione del bene».

Luigi Novi

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