Beatificata a Napoli la “Reginella Santa”

Nella basilica di Santa Chiara omelia del cardinale Amato per Maria Cristina di Savoia che ha donato la vita per «dare alla luce il suo bambino tanto atteso»

Maria Cristina di Savoia, che ha donato la sua vita per «dare alla luce il suo bambino tanto atteso», ci aiuti «a riaccendere il fuoco della carità per dare splendore e nobiltà al vivere quotidiano, in questa straordinaria città di Napoli, terra di mare, di sole, di luce e di tanta grazia divina». Con questo auspicio il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha concluso l’omelia pronunciata nella Basilica di Santa Chiara, a Napoli, in occasione della beatificazione della «Reginella santa», morta ad appena 23 anni, il 31 gennaio 1836, a causa di un’infezione contratta dopo aver dato alla luce Francesco, primogenito ed erede al trono di Ferdinando II di Borbone, re delle due Sicilie. Figlia di Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d’Asburgo, Maria Cristina era nata il 14 novembre 1812 a Cagliari, dove la casa Savoia si trovava in esilio. Dopo il ritorno a Torino, sposò per ragion di Stato il re delle due Sicilie. In quell’occasione, Maria Cristina stabilì che una parte del denaro destinato ai festeggiamenti per le nozze fosse utilizzato per donare una dote a 240 spose e per riscattare un buon numero di pegni depositati al monte di pietà. Stabilitasi a Napoli fu molto amata dal popolo che consoceva la generosità con la quale donava ai poveri denaro e biancheria, e dava ricovero agli ammalati. Si prodigò anche per la riattivazione della industria tessile di San Leucio e alla sua morte fu sepolta nella Basilica del monastero di Santa Chiara, che oggi ha ospitato il rito. Pio IX nel 1859 firmò il decreto di introduzione della sua causa di beatificazione. Le virtù eroiche vennero riconosciute il 6 maggio 1937. La promulgazione del decreto sul miracolo attribuito alla sua intercessione reca la data del 2 maggio 2013.