IL CASO

Battipaglia, vaccinazioni: lunghe file e regole violate

Molti genitori hanno denunciato assembramenti in ospedale: «Perché non si usano i biglietti?»

BATTIPAGLIA - Lunghe file per la vaccinazione dei più piccoli, con conseguente formazione di assembramenti vietati. È la segnalazione che arriva dall’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia da parte del cittadino D.V., che spiega: «Sono andato all’ospedale questa mattina (ieri, ndr) con mia moglie e mio figlio a fare un richiamo per una vaccinazione, e non ho potuto fare a meno di notare un assembramento. C’erano molti genitori con i loro bimbi, il 90% non aveva una mascherina adeguata a coprire il proprio viso». Il cittadino esasperato fa un paragone con un recente provvedimento comunale: «Per entrare nel cimitero la sindaca Francese ha previsto le prenotazioni per chi vuole visitare i propri defunti. Non capisco allora come sia possibile che in un ospedale dove, come in questo caso, sono presenti anche dei bambini, non siano state previste delle prenotazioni per le vaccinazioni».

D.V. segnala come, nonostante venisse rispettato il distanziamento sociale, le persone presenti erano troppe e la zona era sprovvista di un vigilante che garantisse l’ordine: «Limitare l’ingresso a una persona alla volta, con le adeguate misure per la tutela dal Covid- 19, ma intanto è assurdo che non venga prevista una prenotazione per scongiurare eventi simili. Inoltre mia moglie ha dovuto prendere un giorno di ferie. Se fosse stata la quarantunesima – quaranta è il tetto massimo di vaccini effettuabili quotidianamente–, non l'avrebbero accettata e sarebbe dovuta tornare un altro giorno, consumando un giorno di ferie a vuoto». Sulla questione è intervenuto il dottor Giuseppe De Masellis , Dirigente Responsabile dell’unità operativa Materno Infantile dell’ospedale battipagliese, che difende l’operato della struttura: «Più volte ricordiamo alle persone in fila di non formare assembramenti, dato che la superficie che abbiamo all’ingresso è molto grande. Riscontriamo sempre una buona collaborazione, ma qualcuno che si trova in disaccordo alla fine c’è sempre».

Il dottor De Masellis afferma come il servizio vaccinale non si sia mai fermato in questa emergenza: «Le persone si sono spaventate per un mese e mezzo, quando noi abbiamo sempre lavorato e fatto dalle cinque alle dieci vaccinazioni al giorno. Adesso è scattata la molla e vengono tutti a fare le vaccinazioni. Mi rendo conto che ciò possa essere interpretato anche come una giustificazione per uscire di casa». L’ospedale, come spiega De Masellis, sta facendo di tutto per scongiurare il rischio contagio, osservano le disposizioni ministeriali e informando gli utenti attraverso appositi cartelli: «Abbiamo messo dei limiti di quaranta persone, garantendo altrettanti vaccini il giorno proprio per evitare assembramenti. Sono affissi anche dei cartelli che avvisano l’ingresso riservato a una persona per volta. Facciamo poi togliere i guanti e disinfettare con l’Amuchina. Garantiamo tutto quello che prevedono le disposizioni nazionali e ragionali, ma c’è sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire». Il Dirigente De Masellis si sofferma su un altro problema, tra le cause principali alla base della formazione di assembramenti: «Vengono sempre, insieme al bambino, entrambi i genitori, a volte anche con altri accompagnatori. Il comportamento all’esterno dell’unità operativa che dirigo non può essere sotto la mia responsabilità ma è affidato al buon senso della gente».

Andrea Picariello