Il caso

Battipaglia, moria di pesci sul litorale Arriva una task force ambientale

I ricercatori dell'Istituto zooprofilattico di Portici hanno prelevato alcuni campioni per effettuare le analisi e risalire alle cause del fenomeno

BATTIPAGLIA. Centinaia di pesci morti sul litorale di Battipaglia. Una strage di sarde ed alici su cui Legambiente ed i cittadini battipagliesi vogliono avere risposte. Ignote le cause del disastro ambientale: proveranno a fare chiarezza i ricercatori dell’Istituto zooprofilattico di Portici, che stamattina (lunedì) hanno raccolto campioni dei pesci morti in varie zone dell’arenile battipagliese.

I pesci morti hanno iniziato a depositarsi sul litorale di Battipaglia a partire da sabato mattina, in particolare nei pressi della foce del fiume Tusciano. Domenica quasi l’intero bagnasciuga di Battipaglia era pieno di pesci morti, al punto da far fuggire turisti e bagnanti.

Constatando il numero impressionante di pesci, Legambiente ha deciso di rivolgersi all’Istituto zooprofilattico di Portici, le cui analisi saranno determinanti per comprendere le cause del problema. Tra le possibili cause potrebbero esserci modalità di pesca non consentite, come quella di recente in voga con gli esplosivi, ma anche picchi di temperatura dell’acqua o fonti di inquinamento.