IL FATTO

Battipaglia, mega-chiazza in mare: fuga dalle spiagge

I droni comunali rilevano una macchia del diametro di oltre 500 metri, ignote le cause

BATTIPAGLIA - “Diventerà la Rimini del Sud”. Un mantra da campagna elettorale, una rituale formuletta che è d’obbligo pronunciare per certificare la candidatura a sindaco di Battipaglia. Finché non si parla di “Rimini del Sud”, c’è sempre tempo per fare dietrofront prima della presentazione ufficiale delle liste. Chi promette Wonderland vista mare fa sul serio. E la leggenda narra che, assunto ai principi dell’estate, l’impegno valga pure qualche voto in più. È così da oltre un ventennio, all’ombra del Castelluccio: proclami ricorrenti sull’ampiezza dell’arenile, sui servizi (sic!) che “qui ci sono e lì no”, sulla geolocalizzazione strategica, nel cuore d’una distesa di terra che s’estende tra due delle coste più dorate d’Italia, la “Divina” ed il Cilento.

E sulla decantata “incredibile somiglianza” - come nei post dei cultori del clickbait - tra l’orografia della Piana del Sele e quella della Riviera Romagnola. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare, letteralmente. Ed in quello che bagna la battigia di Battipaglia, due miglia e mezzo di sabbia, è apparsa un’enorme chiazza verde, del diametro di 500 metri. La fotocopia di quel che accadde poco più d’un anno fa a Baia Domizia, nel Casertano. L’ombra degli sversamenti d’un mese fa tra Licola e Castel Volturno, sempre in Campania. Ora è il turno della sedicente aspirante “Rimini del Sud”.

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