IL FEMMINICIDIO

Battipaglia, Maria Rosa morta davanti ai carabinieri

La vittima era ancora in piedi: ha tentato di difendersi. Uccisa con una lama di 20 centimetri

BATTIPAGLIA - Era ancora viva. Quando i carabinieri hanno varcato la soglia del villino di via Flavio Gioia, Maria Rosa Troisi a stento si reggeva in piedi. Il vicebrigadiere e l’appuntato scelto della Sezione radiomobile erano accorsi a bordo d’una pattuglia cinque minuti dopo la telefonata di Marco Aiello, che con ogni probabilità non aveva ucciso la consorte prima di contattare il 112 (ore 12,33). È tutto ricostruito con dovizia di particolari nella richiesta di convalida – accolta dal gip Giovanna Pacifico – a firma di Licia Vivaldi, pm titolare delle indagini. Al poliziotto che aveva risposto all’inizio, l’idraulico ha riferito di un «problema di accoltellamento con mia moglie... ha cercato di tagliarmi». Al carabiniere della centrale operativa – alla quale era stata veicolata la telefonata – aveva detto: «Mi mandate una pattuglia gentilmente? Mia moglie mi voleva accoltellare già per la terza volta».

 

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