Mare inquinato

ARPAC

Battipaglia, mare inquinato: tornano i divieti 

Nuovo stop dei tecnici dell’Arpac alla balneabilità in un tratto di Lido Spineta

BATTIPAGLIA - Non c’è pace per i bagnanti battipagliesi. Dopo appena sette giorni l’amministrazione dovrà ri-affiggere i cartelli di divieto di balneazione lungo i 959 metri di costa di Lido Spineta. Gli ultimi campionamenti dei tecnici dell’Arpac, infatti, troncano la «boccata d’ossigeno per l’economia locale» della quale parlava Cecilia Francese, revocando il divieto. E se, a fronte dei campionamenti del 7 giugno, il 13 la sindaca poteva affermare che «non c’è nessuna struttura turistica in divieto di balneazione», i prelievi del 16 la costringono a un passo indietro. Nel tratto di costa che comincia 200 metri a nord di via Spineta, nei pressi del Sunrise Resort, e che s’estende fino a Masseria Spineta, in prossimità del lido Privilege, i campionamenti dell’Agenzia regionale sono impietosi: in 100 millilitri d’acqua, infatti, ci sono di nuovo 2.005 unità formanti colonie di escherichia coli. Una cifra che corrisponde a più del quadruplo del valore limite di 500, e al centuplo di quelle 10 unità dei penultimi rilievi, che tanto avevano fatto ben sperare a Palazzo di Città. Nella norma, invece, gli enterococchi intestinali: in 100 millilitri d’acqua, ce ne sono 20 unità, a fronte d’un valore limite di 200. Allarmante il quadro delle acque che bagnano i 528 metri di sabbia di Spineta Nuova, sui quali già c’era il divieto di balneazione: scompare la schiuma marrone, ma le unità di escherichia coli individuate in 100 millilitri d’acqua sono ancora 2.005. E restano a quota 1.013 le unità di enterococchi intestinali. Rimangono buoni i dati delle aree di Tenuta Spineta e di Località Lido Lago.

Nel frattempo proseguono i lavori al depuratore di Tavernola che, diceva la sindaca una settimana fa, «hanno già parzialmente migliorato le acque nel tratto circostante la foce».
Per un impianto di depurazione che s’avvia, però, ce n’è uno che potrebbe subite un arresto. Si tratta del depuratore Asi, che serve le industrie del comprensorio e gli impianti di Buccino, Palomonte, Contursi e Oliveto Citra: i 54 dipendenti del Cgs Salerno, azienda che vede il consorzio Asi nelle vesti di socio unico, rimangono in stato d’agitazione dopo che la governance ha annunciato d’essere intenzionata a prorogare i contratti di solidarietà, costringendo i dipendenti a ragguardevoli sacrifici economici. Lunedì le rsa hanno incontrato il presidente Gerardo Calabrese e il direttore Roberto Bevilacqua. Nessun risultato concreto: Calabrese riconosce il senso di responsabilità delle maestranze che, dal canto loro, garantiscono, per ora, il funzionamento degli impianti. La parti si rivedranno lunedì a Confindustria.