IL FATTO

Battipaglia, macchine bruciate: l’operaio nega tutto

Il racconto al giudice : «Non ho incendiato le auto, ho aggredito la mia ex per i debiti che non ha pagato»

BATTIPAGLIA - «Non ho bruciato nessun’auto. Ho minacciato la mia ex perché non aveva pagato delle spese con i soldi che le avevo dato». Ha risposto così l’operaio di Albanella denunciato dall'ex moglie per stalking, intimidazioni e danneggiamento. Difeso dall'avvocato Leopoldo Catena , il 49enne ha risposto alle domande del gip del tribunale di Salerno, Vincenzo Pellegrino . «Abbiamo risposto alle contestazioni dell'accusa- dichiara l'avvocato- esponendo la versione dei fatti del mio assistito». Nel corso del confronto, l'imputato non ha negato i messaggi e le espressioni verbali minatorie nei confronti dell’ex moglie. Non solo per la scoperta della nuova relazione della donna, ma soprattutto per i debiti contratti dalla stessa in paese, nonostante un anticipo economico messole a disposizione dall'ex marito e da utilizzare in spese necessarie. Questi pagamenti non sono mai stati fatti, stando alla versione del manovale.

La lite avvenne lo scorso luglio nel supermercato dove lei lavorava come banconista. L’uomo si recò nel market per chiedere un chiarimento. Ma il legittimo proposito iniziale è sfociato poi in una baruffa a decibel elevati con tanto di lancio d'insaccati contro la donna. «Questo è il solo episodio concreto del quale si ha certezza perché ripreso dalle telecamere del punto vendita», spiega l’avvocato Catena. Nessuna prova video esisterebbe, invece, per quanto concerne i due attentati incendiari in danno prima dell'automobile della donna e poi di quella di sua madre, l’ex suocera residente a Battipaglia, e un tentato sfregio di egual fattura all'auto del nuovo compagno. Ragion per cui, sono state confermate le intimidazioni scritte ma è stato sottolineato che a queste non è seguito alcun fatto criminoso. «Abbiamo negato in radice i due episodi e il tentato rogo - continua Catena- fornendo ulteriori spunti investigativi agli inquirenti ». Dato, quest'ultimo, che potrebbe generare futuri colpi di scena e interessare altre figure nella vicenda iniziata nel 2019, anno della separazione coniugale che ha conosciuto solo pochi mesi di quiete apparente.

A dispetto della misura cautelare in carcere richiesta dal pm, il giudice ha convalidato il divieto di avvicinamento all’ex moglie fino a 200 metri. A Battipaglia vive la parte offesa insieme al nuovo compagno ma ha sede anche l'officina presso la quale lavora l'imputato, domiciliato ad Albanella insieme ai tre figli, «in riferimento ai quali- conclude l'avvocato Catena - bisognerà accordarsi sul diritto di visita da parte della madre. Restiamo in attesa del giudizio immediato o del decreto di citazione a giudizio».

Cljo Proietti