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Battipaglia, Francese punta su impresa e welfare

Intervista alla candidata a sindaco: "Bisogna rendere conveniente investire qui e rilanciare il commercio"

BATTIPAGLIA. Cecilia Francese compirà 58 anni il 23 giugno. Laureata con lode in Medicina e Chirurgia all’università di Pisa, si è specializzata in endocrinologia e oncologia. Borsista del ministero della Pubblica Istruzione, dell’Arc (Associazione ricerca cancro, Francia) e della Comunità Europea all’Istituto Gustave Roussy Villejuif di Parigi, ha effettuato ricerche sugli effetti del radioiodio sul paziente e sulla discendenza, e studi sull’associazione del cancro della tiroide con altre patologie tumorali. Dopo le esperienze giovanili negli ambienti della destra di Giorgio Almirante, nel 2009 Cecilia Francese si è candidata a sindaco con la lista civica Etica per il buon Governo, raccogliendo 5.758 voti. Per quattro anni ha svolto il ruolo di consigliere comunale d’opposizione. Oggi è candidata sindaco al ballottaggio, dopo aver ottenuto 7.014 voti al primo turno. Nella sua coalizione due liste civiche (Etica e Con Cecilia Francese), Rivoluzione Cristiana e Forza Italia. Ha stretto un’alleanza per il ballottaggio con l’ex candidato sindaco Ugo Tozzi.

«Mi candido perché amo la mia città – afferma – Credo fortemente nell’affermazione dei diritti dei miei cittadini, nel confronto politico e sociale per permettere una rinascita vera di una Battipaglia che chiede luce dopo anni di buio pesto. Progetto mio, del nostro movimento e vostro, è quello di una città libera da vecchi schemi e vecchie logiche, libera di esprimersi riacquistando il proprio decoro. Rinascere nell’etica di una trasparenza civile».

Uno dei suoi cavalli di battaglia è l’ambiente.

«Dal 2009 in poi, più volte abbiamo evidenziato la necessità di bonificare siti di stoccaggio e discariche sul territorio. Vogliamo mettere in funzione il depuratore di Belvedere. Esiste già la rete fognaria, si tratta di mettere a posto la parte meccanica. Lo faremo con i progetti di finanza. Chiederemo all’Asis la gestione per darla a privati, contrattando una tariffa minore rispetto a quella che oggi paghiamo senza avere una depurazione. L’ampliamento del depuratore di Tavernola è sovrastimato».

Il commercio attraversa da una situazione di crisi.

«Riprenderemo il discorso del centro commerciale naturale. Dobbiamo convincere i battipagliesi ad acquistare a Battipaglia, attirando anche persone da fuori. Desideriamo costruire il mercato coperto e riqualificare la zona del mercatino».

Come il commercio, anche molte industrie sono in difficoltà. È possibile far rinascere la zona industriale?

«Dobbiamo uscire definitivamente dall’Asis. La scelta fu approvata dal consiglio comunale ed è giusto che la gestione dell’area sia degli imprenditori che vivono quotidianamente quella zona. Così evitiamo anche interessi particolari. La zona industriale dovrà integrarsi con una zona commerciale e magari anche residenziale».

Gli impianti sportivi sono fatiscenti e di recente sono stati chiusi dal Comune per lavori di manutenzione. Quali idee ha per lo sport?

«Vogliamo riqualificare gli stadi Sant’Anna e Pastena. Vorremmo un campo di rugby nella zona compresa tra Battipaglia ed Eboli, con un progetto di finanza. Ci sono già imprenditori disposti ad investire. Lo sport può essere vettore di crescita umana, spirituale e materiale, ma ancora fattore di attrazione e rilancio per Battipaglia. Non dimentichiamo i palazzetti dello sport, che vanno gestiti in modo più attento».

Nel corso della sua esperienza consiliare, si è spesso battuta su argomenti di ordine sociale. Nel programma cosa è previsto?

«Le politiche sociali sono ormai abbandonate. Con l’amministrazione Santomauro c’è stato un assessore alle politiche sociali durato pochi mesi, poi più nulla. Dovremo riprendere in mano il Piano di «ona. Battipaglia, come maggior contribuente, dovrà essere capofila di un nuovo ambito che dovrebbe includere Olevano e Bellizzi. L’assessorato alle politiche sociali sarà dato alle associazioni, che avranno un loro rappresentate in giunta. Utilizzeremo anche le strutture sottratte alla camorra per farne anche case di accoglienza per ragazze madri, centri di aggregazione per giovani in difficoltà, sedi per le associazioni. Sveltiremo le pratiche per l’assegnazione dei beni confiscati, valutandone anche la distribuzione».

A Battipaglia c’è un tasso di disoccupazione altissimo, soprattutto tra i giovani. Cosa può fare l’amministrazione comunale?

«Già cancellare il clima minaccioso e ritorsivo che persiste da anni in questa città significherà dare garanzie e diritti certi agli imprenditori che vogliono investire. Molti sono scappati proprio per la burocrazia comunale e per la poca trasparenza nella gestione della macchina amministrativa. Vogliamo attrarre la sana imprenditoria».

I suoi progetti per i giovani?

«Vogliamo creare luoghi di aggregazione e spazi culturali dove possano suonare, fare teatro ed altre attività. Partiremo dalle scuole, creando un senso di appartenenza. I giovani dovranno conoscere il territorio. A Battipaglia dobbiamo creare dei premi, come il Giffoni Film Festival. Noi potremmo riproporre la “Città dei Ragazzi” oppure un premio per il teatro dei bambini e manifestazioni con artisti di strada».

Come si può risanare il bilancio comunale?

«Gestendo al meglio le risorse del Comune, e quindi dei cittadini battipagliesi, ottenendo i migliori rendimenti in termini di servizi ed investimenti. Solo così si può risanare il bilancio e liberare risorse per investimenti, servizi e riduzione dell’imposizione fiscale».

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